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Sarà di 6,5 miliardi di euro il fondo per la pesca europea

Data: 30/07/2013

Approvate dalla Commissione Pesca del Parlamento europeo le regole operative per il Feamp 2014-2020. Finanziamenti destinati anche alla prossima Politica Comune della Pesca, che introdurrà per gli Stati membri quote più sostenibili.

C.B.


16 Luglio 2013


La Commissione Pesca del Parlamento europeo ha approvato le regole operative che determineranno il futuro del nuovo Fondo europeo per le attività marittime e della pesca (Feamp), destinato a un modello di attività sostenibile e competitiva nel settore per il periodo 2014-2020.

Il Feamp, che ha attivato risorse per 6,5 miliardi di euro, è «un provvedimento che traccia un confine chiaro tra piccola pesca artigianale e grande pesca industriale - come spiega il vicepresidente della Commissione Pesc Guido Milana in una nota - ora la piccola pesca ha una sua definizione e diventa la principale destinataria delle risorse previste dal fondo, risorse per sostenere l'acqua coltura al fine di produrre di più e superare il gap esistente tra la produzione e il consumo europeo. Una funzione importante, inoltre, viene conferita alla pesca-turismo come integrazione al reddito dei pescatori in crisi, nell'ambito di un percorso legato alla diversificazione delle attività, intese come complementari a quella del pescatore stesso».

Tra l'altro, prosegue Milana, «si troverà spazio finanziario per implementare politiche di vicinato, intese come costruzione di regole comuni tra paesi confinanti, ed importanti per l'Italia soprattutto nel caso di Mare Adriatico e Canale di Sicilia».

Verso la prossima Politica Comune della Pesca

Il Feamp finanzierà dunque la Politica Marittima Integrata, che prevede la cooperazione tra tutti gli stakeholder nelle diverse aree del settore, e soprattutto, aiuterà i pescatori ad ottemperare alle nuove regole previste dalla prossima Politica Comune della Pesca, supportando gli investimenti in attrezzature più selettive. Quest'ultima, che attende verso i primi di ottobre l'approvazione del Consiglio europeo del testo revisionato in seconda lettura dal Parlamento europeo, introdurrà un divieto sul rigetto delle catture accidentali.

Tra le disposizioni di base previste dalla futura riforma sulla pesca vi sarà anche l'obbligo per gli Stati membri di fissare, dal 2015, quote di pesca sostenibili nel pieno rispetto del parere scientifico.

Maggiormente tutelate dai nuovi orientamenti anche le aree biologicamente sensibili, dove sono presenti zone di riproduzione e un elevato numero di novellame.

Infine, nella prossima Politica Comune della Pesca, i pescatori e tutti i gruppi di interesse, così come le amministrazioni nazionali, saranno al centro dello sviluppo tecnico e delle misure volte a proteggere specie ittiche giovani e vulnerabili, nell'ottica di un approccio decisionale totalmente nuovo e regionalizzato.


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