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Lavoro in Germania: andar per fiere

Data: 03/02/2007

La Germania di oggi è afflitta da un tasso di disoccupazione superiore al 10%. Un valore così alto potrebbe far dire: per me non c'è lavoro.
Invece il mercato tedesco è uno strano animale. Se da un lato esiste un'abbondanza di personale senza qualifica e over 45 anni, dall'altro lato manca personale specializzato e con esperienza, sia tecnico che laureato. L'immigrazione, che una volta garantiva la marcia della locomotiva europea, ora si è quasi fermata perché altri Paesi come l'Inghilterra, l'Irlanda, la Svezia, la Danimarca e i Paesi Bassi sono attualmente più attraenti.
D'altra parte è da notare il fatto che, solo nell'ultimo anno, la Germania ha perso più di 150.000 tedeschi che si sono messi in viaggio verso una nuova terra, principalmente verso i Paesi anglosassoni e la Scandinavia. Per quest'anno si prevede un ulteriore aumento del 15 - 20%. E si tratta quasi esclusivamente di persone proprio con l'esperienza lavorativa che scarseggia, cioè tecnici, personale di vendita, medici, infermieri, ingegneri.
Questo comporta che aumentano i settori dove le aziende non riescono a soddisfare il fabbisogno di personale qualificato. Oltre ad ingegneri (migliaia di posti scoperti) manca personale nei servizi (alberghiero, call center). La scuola pubblica in molti Länder (la scuola è di competenza regionale) assume anche laureati senza una preparazione da insegnanti: con il lavoro in classe acquistano anche la qualifica di docenti.

Per sopperire alla scarsa disponibilità, le aziende si avvicinano sempre più alle università e ai futuri laureati con proposte attraenti: moltiplicano le offerte di stage; offrono sovvenzioni a studenti disposti a svolgere una tesi di laurea centrata sull'azienda stessa.
Sono regolarmente presenti all'università cercando il contatto diretto con lo studente non solo i grandi nomi ma anche l'industria media e il mondo istituzionale. Lo fanno tramite conferenze e in particolare attraverso la partecipazione alle fiere.

Le fiere assumono varie denominazioni: Forum, Workshop, Career days, Absolventenkongress, Karrierewoche, e si ripetono in decine di modi diversi in tutta la Germania. Studenti, laureati e giovani professionisti le sfruttano per ottenere un contatto diretto e privilegiato con i datori di lavoro.
Le aziende, visto il grande e spesso sterile dispendio di tempo ed energie derivato dallo "screening" (= vaglio) dei C.V. scritti, hanno pensato di scendere direttamente in campo, facendo propaganda di sé verso i potenziali lavoratori con lo stesso spirito con cui curano i propri affari commerciali. Eccole quindi organizzate in stand allestiti in questi nuovi scenari, a parlare di sé ed a "sondare" il mercato! Potremmo definirlo "marketing delle risorse umane" e la singolarità del fenomeno è data proprio dal coinvolgimento aziendale in queste ricerche.
Si può passare da semplici prese di contatto con candidati che hanno un profilo potenzialmente interessante per l'azienda, a veri e propri colloqui con conseguente selezione.

Per le aziende questo tipo di marketing risulta essere un modo alternativo per farsi pubblicità, per argomentare sulle potenzialità di sviluppo professionale che esse stesse possono offrire al candidato. Ecco perché la partecipazione alle manifestazioni, specialmente a quelle più complesse, con grande afflusso di persone e con una durata di due o tre giorni, comporta un impegno ed una preparazione adeguata da parte dell'azienda, che dovrà fare i conti anche coi tempi ristretti che potrà riservare ai singoli colloqui: lo staff predisposto a tale compito dovrà distinguersi per efficienza e professionalità.

Queste manifestazioni fieristiche nonché i recruiting workshops sono molto impegnativi, richiedono oculatezza, spirito di osservazione e tenacia da parte del candidato. In questo nuovo contesto di reclutamento e selezione del personale il giovane deve sapersi muovere in modo strategico, facendo una scelta delle aziende che risultano più interessanti per lui, contattandole e curando i colloqui con i loro rappresentanti, per attrarne l'attenzione, al fine di entrare nella fase di selezione vera e propria oppure, se è il caso, riuscendo ad essere incluso nei "workshop" più promettenti.

Comunque sia, il nuovo indirizzo di "marketing delle risorse umane" che le aziende stanno perseguendo negli ultimi tempi, è di grande aiuto sia per chi è in cerca di un lavoro sia per chi sta ancora studiando ed è prossimo al diploma o alla laurea. È un'efficace opportunità per conoscere le aziende e il loro modo di porsi verso le Risorse Umane, per avvicinare in modo realistico il mondo del lavoro, per confrontare il proprio profilo scolastico e professionale con le reali esigenze del mercato, per dare un "valore di mercato" alla propria qualifica. È un modo quindi per valutare anche l'eventuale necessità di fare corsi di formazione specifici per arricchire il proprio profilo e renderlo


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