English version

Idee d’impresa: come avviare una produzione di pellet

Data: 16/09/2013

La domanda è in crescita e la concorrenza ancora scarsa. Ecco perché conviene produrre combustibili dagli scarti legnosi grazie alle nuove tecnologie


Nuove tecnologie consentono oggi di ottenere materiali derivanti dagli scarti del legno quali i pellet, il cippato e i bricchetti che permettono una grande risparmio economico abbinato ad una facile comodità d'uso nella produzione di energia per il riscaldamento degli ambienti. Derivati da tronchi, rami, potature, scarti agricoli e di lavorazione del legno, hanno un’alta resa energetica e prezzi competitivi. L’ideale per alimentare stufe, caminetti, caldaie a biomasse e per il teleriscaldamento sia delle utenze private che di fabbricati industriali e agricoli.
Avviare un’impresa di produzione di cippato, pellet e bricchetti può dunque essere un’ottima occasione di fare business nel settore delle energie alternative e rinnovabili.


L’utilizzo delle biomasse in Italia

Il legno è oggi la seconda fonte di energia rinnovabile dopo il settore idroelettrico. Ne consumiamo circa 16 milioni di tonnellate l’anno, il 30% del totale delle energie rinnovabili utilizzate. Nel nostro Paese sono installati 6 milioni di apparecchi domestici tra caminetti e stufe. Di questi, il 24% funzionano a pellet, il restante 76% a legna.


Le potenzialità del settore

I dati sopra riportati, insieme all’andamento dell’offerta nazionale attualmente molto limitata e alla prevista forte diffusione delle biomasse come combustibili, fanno prevedere prospettive di business del tutto favorevoli per chi oggi decide di intraprendere un’attività nel settore. Prospettive ancora più favorevoli se si considera che i costi dell’intero processo di produzione e commercializzazione rendono l’attività antieconomica per distanze superiori agli 80-100 chilometri. Un limite che diventa però un vantaggio perché configura la possibilità di creare tanti mercati locali decentrati su tutto il territorio nazionale.
Anche dal punto di vista della disponibilità delle materie prime ci sono tutte le premesse perché la produzione di energia da biomassa legnosa gestita in modo razionale e sostenibile possa diventare davvero una grande fonte di energia per il nostro Paese. L’Italia ha un patrimonio boschivo notevole e mettendo in atto consistenti opere di riforestazione si potrebbero recuperare, per la produzione di biomassa, anche tanti terreni oggi abbandonati. Inoltre va considerato che le materie prime utilizzabili possono provenire anche dagli scarti di produzione delle attività artigianali, industriali ed agricole e dalle opere di pulizia e manutenzione del verde.
Il volume complessivo in Italia di questi “scarti” agro-industriali è di ben 15-20 milioni di tonnellate all’anno.


L’avvio dell’attività

Anche se l’aspirante imprenditore non può avere certezze sul futuro della sua iniziativa, può aumentare le probabilità di successo e limitare il rischio attraverso un processo più "sistematico" di creazione d’impresa mediante l’elaborazione di un Business Plan che possa condurre alla definizione di una formula imprenditoriale ottimale.
E’ la fase in cui si deve trasformare l’idea imprenditoriale in un progetto preciso e dettagliato, che sia in grado di reggere il confronto con il mercato ed essere “fattibile”.
Per sviluppare l’idea e trasformarla in un concreto progetto d’impresa è necessario acquisire il più alto livello di informazioni relative alle seguenti aree:
• la gamma dei prodotti da offrire;
• come farsi conoscere e trovare i clienti;
• come organizzare l’attività;
• quanto capitale serve;
• quali sono le prospettive di reddito;
• gli adempimenti burocratici da espletare e le autorizzazioni da richiedere.

Per saperne di più clicca qui


Pagina precedente