English version

La campagna di informazione per le elezioni 2014 costerà 0,0316 euro a cittadino

Data: 17/09/2013

Partita anche a Milano la campagna tesa a persuadere gli elettori a esercitare il proprio diritto alle europee 2014. Marasà: votare stavolta sarà diverso. Toia: le istituzioni si cambiano standoci dentro.

Dario Colombo


13 Settembre 2013

Stavolta votare per l'Europa sarà diverso.
Lo slogan, ribadito da Bruno Marasà, responsabile dell'ufficio di rappresentanza del Parlamento europeo di Milano, presentando la campagna di informazione per le Elezioni europee 2014, (a Strasburgo è stata illustrata in anteprima martedì scorso) è parte proprio dello sforzo che la Ue sta profondendo per persuadere i cittadini a esercitare il proprio diritto di voto nel maggio del prossimo anno.

Il motivo di questa novità è spiegato: «perché da dicembre 2009, successivamente alle ultime elezioni europee, è entrato in vigore il trattato di Lisbona, che fra le altre cose ha introdotto una modifica: il nuovo presidente della Commissione dovrá essere scelto dal Parlamento, in accordo con il Consiglio» e sulla base dei risultati delle elezioni.

Quella che inviterà i cittadini a votare sarà una campagna «non di propaganda, non sarà semplicistica», ha detto Marasà.
E lo si evince bene già dal video di lancio, diffuso nelle 24 lingue europee.
Articolata in quattro fasi (come spieghiamo QUI) troverà il suo risultato finale con il nuovo Presidente della Commissione europea che riceverà linvestitura davanti al Parlamento riunito.

La notizia è che la campagna che costerà complessivamente (cioè contemplando tutti i 28 paesi dell'Unione) 16 milioni di euro, ossia 0,0316 euro per cittadino europeo o anche 0,0388 per elettore.

Come ha ricordato Fabrizio Spada, direttore della rappresentanza a Milano della Commissione europea, questa campagna arriva nell'Anno della cittadinanza attiva. E anche nel periodo in cui il consenso di Europa é al minimo storico: «secondo un sondaggio, prima della crisi i cittadini italiani favorevoli alla Ue erano il 60%, l'anno scorso il 34%. Un dato che anche se per il 2013 viene dato in leggera risalita, ci deve far riflettere».

E la riflessione fatta da Patrizia Toia è che «l'Europa non può star ferma. Senza dare risposte ai problemi economici si smarrisce il senso legittimità. Il rischio che corriamo è che il prossimo Parlamento diventi la cassa di risonanza dell'antieuropeismo».

Per Toia si deve alimentare l'iniziativa dei cittadini, non ci si può limitare a evocarla: «La votazione della presidenza della Commissione sarà una investitura dal basso, accompagnata da un grado di conoscenza maggiore. Questo costringerà le forze politiche a presentare persone di una preparazione diversa. Dobbiamo decidere se imboccare una stagione di riforme».

Se serve, «anche rivedendo i trattati».
Per esempio, la concorrenza non può essere solamente un tema interno all'Europa, ma va portato a livello globale.
«E prepariamoci ai finanziamenti 2014-2020: sarà quantomai strategico usarli».
Per Toia, «i cambiamenti si fanno da dentro i meccanismi, non standone fuori».
E come invito a partecipar attivamente alla scelta politica europea è molto chiaro.


Per ulteriori informazioni potete consultare il seguente link.


Pagina precedente