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Lavoratori licenziati: l'Ue estende periodo e categorie di aiuto

Data: 12/11/2013

La Commissione Occupazione e Affari Sociali del Parlamento europeo ha approvato un accordo volto ad aiutare, tramite il sostegno del Feg, i lavoratori licenziati a causa della crisi.


06 Novembre 2013


Nel quadro di un accordo provvisorio tra la Commissione Occupazione e Affari Sociali del Parlamento europeo e la Presidenza lituana dell'Unione europea, gli aiuti dell'Ue ai lavoratori licenziati continuerebbero per il periodo 2014-2020, andando anche a nuove categorie di lavoratori come quelli autonomi e a contratto temporaneo.

Approvato in prima lettura dalla Commissione parlamentare con 38 voti a favore, 2 voti contrari e 3 astensioni, l'accordo attende ora l'adozione formale da parte della plenaria di novembre, per poter entrare in vigore dal 1° gennaio 2014.

Grazie a tale decisione, il campo di applicazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) verrà ampliato, così da rendere l'aiuto nuovamente disponibile per le persone che hanno perso il lavoro a causa della crisi economica, oltre all'obiettivo primario di attenuare gli effetti della globalizzazione.

Oltre all'estensione degli aiuti alle dette nuove categorie di lavoratori, il Feg potrebbe essere reso temporaneamente disponibile per determinate categorie di giovani e il Parlamento europeo ha garantito che gli aiuti in forma di sussidi economici non supereranno il 35% dei costi totali.
Questo significherà che i lavoratori interessati potranno beneficiare di maggiore formazione e orientamento professionale e che gli Stati membri non saranno in grado di utilizzare gli aiuti del Feg come un sostituto per l'indennità di disoccupazione.

"Sono particolarmente lieta che siamo riusciti a includere i lavoratori licenziati a causa della crisi attuale, una misura che il Parlamento europeo ha chiesto ripetutamente. Abbiamo garantito una risposta tempestiva e mirata per i lavoratori licenziati e questo nuovo accordo dovrebbe accelerare il processo. Volevamo anche vedere un reale valore aggiunto e garantire che gli Stati membri non utilizzassero il fondo come mera sostituzione di forme di supporto già in atto", ha dichiarato in una nota la relatrice Marian Harkin.


Fonte: Europarlamento24.eu


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