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La Commissione europea difende la libera circolazione delle persone

Data: 16/01/2014

Con oltre 14 milioni di cittadini dell'UE che risiedono stabilmente in un altro Stato membro, la libera circolazione – o la possibilità di vivere, lavorare e studiare ovunque all'interno dell'Unione – è il diritto dell'UE più apprezzato dagli europei. La principale motivazione dei cittadini dell'UE per avvalersi della libera circolazione è data dal lavoro, seguita da ragioni familiari. Nel 2012, in media, il tasso di occupazione dei cittadini mobili dell'UE (67,7%) è stato superiore a quello dei cittadini nazionali (64,6%).

I cittadini mobili dell'UE non occupati (in particolare studenti, pensionati, persone in cerca di lavoro e familiari inattivi) rappresentano solo una percentuale limitata rispetto al numero totale dei cittadini mobili dell'UE. Il 64% di questi cittadini inoltre aveva lavorato precedentemente nel nuovo paese di residenza. Il 79% vive in famiglie in cui almeno un membro lavora. Il tasso complessivo di inattività dei cittadini mobili dell'UE è calato tra il 2005 e il 2012, passando dal 34,1% al 30,7%.

La libera circolazione dei cittadini, sancita dai trattati dell'UE, è una componente essenziale del mercato unico e un elemento centrale del suo successo: stimola la crescita economica consentendo alle persone di viaggiare ed effettuare acquisti attraverso le frontiere. Analogamente la libera circolazione dei lavoratori non va solo a vantaggio dei lavoratori coinvolti, ma anche delle economie degli Stati membri, consentendo di conciliare efficacemente le competenze con i posti vacanti nel mercato del lavoro dell'UE. Nonostante la crisi economica, oggi circa 2 milioni di posti restano vacanti nell'UE.


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