English version

L'Unità Europea n. 1/2014 è ora disponibile

Data: 13/03/2014

Il numero 1/2014 de L’Unità Europea è ora disponibile e liberamente scaricabile all’indirizzo www.mfe.it/unitaeuropea.

“Innovazione, coerenza e lungimiranza del Trattato Spinelli” è il titolo dell’editoriale di Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Consiglio Italiano del Movimento Europeo e assistente di Altiero Spinelli al Parlamento europeo, dedicato al XXX Anniversario dell’approvazione da parte del Parlamento europeo del cosiddetto Trattato Spinelli.

L’iniziativa di Altiero Spinelli, sfociata nel progetto di Trattato che istituisce l’Unione europea del 14 febbraio 1984, - scrive Dastoli - si distingue da tutte quelle precedenti in materia di unificazione europea per la sua origine parlamentare.

Esso è stato preparato all’interno di una commissione parlamentare - rappresentativa di tutte le forze politiche esistenti nel Parlamento europeo - che ha fatto approvare i suoi orientamenti dall’assemblea prima di tradurlo in un trattato e sottoporlo infine alla sua adozione finale.

Esso non si limita a proporre degli emendamenti ai trattati esistenti ma si sforza di raggruppare in un insieme coerente le norme “costituzionali” relative agli obiettivi, alla ripartizione delle competenze, alle procedure e alle politiche della futura Unione europea.

Il progetto del Parlamento europeo si pone l’obiettivo principale di restaurare la capacità decisionale delle istituzioni comunitarie, di assicurare la legittimità democratica del processo di decisione e di integrare nell’Unione la dimensione comunitaria, la cooperazione nel settore della politica estera e il Sistema Monetario Europeo.

Il progetto introduce una serie impressionante di innovazioni che sono diventate, progressivamente ma non completamente, parte del patrimonio delle realizzazioni comuni: l'unione politica come premessa indispensabile per sovranità condivise nei settori della moneta e della politica estera, la cittadinanza europea e i diritti fondamentali, il principio di sussidiarietà e la ripartizione delle competenze fra Unione e Stati membri, il ruolo legislativo del Parlamento europeo, l'estensione del ruolo dell'Unione a quella che Willy Brandt aveva chiamato politica della società, la semplificazione degli atti normativi, il rafforzamento del ruolo della Commissione e l'istituzionalizzazione del Consiglio europeo, il bilancio pluriennale finanziato da risorse proprie, un fondo monetario europeo e un'autorità centrale unica di controllo del sistema delle banche, una vera politica estera e della sicurezza aperta alla dimensione della difesa per contribuire al disarmo internazionale.

Molte cose essenziali mancano all’appello dell’ordinamento costituzionale europeo.

Penso ad alcune competenze essenziali per garantire il ruolo dell'Unione nello sviluppo della politica della società come la cultura, l'educazione e la formazione.

Penso alla pienezza del ruolo esecutivo della Commissione.

Penso alla riduzione degli atti normativi a tre categorie: leggi-quadro, leggi organiche o costituzionali e leggi di bilancio con l'estensione del diritto di iniziativa ad una Camera degli Stati e al Parlamento europeo in caso di rifiuto della Commissione ad agire.

Penso alla creazione di una Camera degli Stati con l'eliminazione degli attuali nove consigli tematici.

Penso alla soppressione del potere di veto in settori chiave come la politica estera, la giustizia penale, la politica fiscale e le risorse proprie rafforzando contemporaneamente i poteri democratici del Parlamento europeo.

Penso all'introduzione di un sistema di perequazione finanziaria e agli strumenti dei prestiti e mutui per garantire l'indispensabile solidarietà europea.

Penso infine alla codecisione costituente a maggioranza rafforzata fra Camera degli Stati e Parlamento europeo.

Il Parlamento europeo – nonostante i nuovi poteri che gli sono stati attribuiti dal Trattato di Lisbona – ha rinunziato ad avanzare una proposta formale di revisione di questo stesso trattato rinviando ogni iniziativa alla primavera del 2015 e dunque sottraendo alla campagna elettorale elementi essenziali di trasparenza, di confronto e di dibattito che avrebbero consentito agli elettori di votare compiendo scelte importanti per il loro futuro e il futuro dell’Europa.

Il parlamento che emergerà dalle elezioni del 22-25 maggio – conclude Dastoli - dovrà appropriarsi di una funzione costituente com’è stato rivendicato da Jurgen Habermas, Jacques Delors e Gerhard Schroeder.


A cura dell'Ufficio stampa del Movimento Federalista Europeo, (+39)339.1400236, (+39) 349.8723927, [email protected] - www.mfe.it


•   altre informazioni


Pagina precedente