English version

Il Senato approva in aula la Riforma della Cooperazione

Data: 26/06/2014

L’assemblea del Senato ha approvato ieri con 201 voti favorevoli, 15 astenuti e nessun voto contrario il testo del Disegno di legge (Ddl) di riforma della Cooperazione italiana allo sviluppo, già approvato dal Consiglio dei ministri il 24 gennaio scorso. La riforma è stata votata da Pd, Scelta Civica, Nuov Centro Destra, Movimento 5 Stelle e Fi-Pdl. Astenuti Lega Nord e Misto-Sel. Poche le modifiche apportate al Ddl presentato dal governo, che si basa sul testo approvato dalla commissione Esteri del Senato nella scorsa legislatura, specifica le finalità della cooperazione (sviluppo sostenibile, sradicamento della povertà, affermazione dei diritti umani, pacificazione e prevenzione dei conflitti), oltre a definire gli ambiti di applicazione dell’aiuto pubblico allo sviluppo, e attribuisce la responsabilità politica della cooperazione al ministero degli Affari esteri e poteri di indirizzo e controllo al Parlamento sul documento di programmazione triennale sulle attività di cooperazione.
Il Ddl, che ora passerà all’esame della Camera dei deputati, prevede inoltre l’istituzione dell’Agenzia per la cooperazione allo sviluppo che avrà sede a Roma e amplia i soggetti della cooperazione riconosciuti, includendo le imprese oltre alle organizzazioni della società civile.

Scomparirà l’idoneità delle ONG, un Comitato congiunto fisserà i parametri e i criteri sulla base dei quali vengono verificate le competenze e l’esperienza acquisita nella cooperazione allo sviluppo dai diversi soggetti che saranno iscritti, a seguito di tali verifiche, in un apposito elenco pubblicato e aggiornato periodicamente dall’Agenzia.
Per i primi dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge e, in ogni caso, finché non siano fissati i criteri per l’iscrizione all’elenco rimangono validi gli effetti del riconoscimento dell’idoneità concessa ai sensi della legge 49, alle organizzazioni non governative purché nell’ultimo triennio abbiano realizzato iniziative nell’ambito della cooperazione allo sviluppo.

Il relatore Giorgio Tonini ha sottolineato che la cooperazione ”non ha più un carattere paternalistico ma si configura come un partenariato tra soggetti di pari dignità e costituisce un elemento essenziale della politica estera nazionale. La proliferazione nel settore di attori, pubblici e privati, richiede un coordinamento delle attività, mentre le risorse devono essere adeguate agli impegni assunti dall’Italia in sede internazionale”.

Il Vice Ministro degli Esteri Lapo Pistelli, in replica, ha sottolineato il carattere strutturale della riforma, esito di un lungo e approfondito confronto. ”La cooperazione è ormai un sistema con diversi attori istituzionali, sociali ed economici. La riforma introduce un’unica regia e individua un soggetto garante della coerenza delle politiche. L’agenzia sarà una struttura snella e dotata di professionalità specifiche”, ha detto Pistelli.
Il Ddl, dal titolo ”Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo” definisce una nuova architettura di ”governance” del sistema della cooperazione, la cui coerenza e coordinamento delle politiche saranno garantiti attraverso il Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo (Cics), una regia costituita dai dicasteri che hanno competenze in materie che sono oggetto di attività di cooperazione allo sviluppo.

Leggi il testo con gli emendamenti approvati.


Continua a leggere...»


Pagina precedente