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Renzi in Africa alla ricerca di nuovi mercati

Data: 21/07/2014

Dopo aver circumnavigato l’Africa con la portaerei Cavour trasformata per l’occasione in fiera galleggiante delle tecnologie militari e della sicurezza italiane ecco che il Sistema Italia riparte in missione alla volta del continente nero. Parte domani per Angola, Mozambico e Congo Brazzaville una delegazione guidata dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di cui faranno parte numerose aziende italiane. Il tour è organizzato da Palazzo Chigi e dal ministero dello Sviluppo economico, in collaborazione con la Farnesina e con il supporto della rete diplomatica nei tre paesi. Inoltre, fa parte degli sforzi di Sistema previsti dalla cabina di regia per l’internazionalizzazione delle nostre imprese, coordinata dal ministero degli Esteri. L’iniziativa, peraltro, era stata annunciata dal vice ministro degli Esteri, Lapo Pistelli, nel suo intervento di apertura di lavori di “Italia-Angola, le opportunità di una partnership economica”, alla Farnesina. I tre paesi che la missione toccherà rappresentano oggi solo l’undici per cento dell’export italiano in Africa sub-sahariana, per un controvalore di circa 600 milioni di euro: di questi, oltre la metà riguarda l’Angola, il maggiore tra i tre mercati, con una popolazione di 20 milioni di abitanti e un Pil nominale che nel 2013 ha sfiorato i 132 miliardi di dollari. La crescente diversificazione della struttura socio-economica dei tre Paesi offre crescenti opportunità in una vasta gamma di settori, dai beni di consumo, alle costruzioni, dalla meccanica strumentale ai metalli fino al food and beverage.

Ci sarà anche l’amministratore Delegato di Sace, Alessandro Castellano
, nella delegazione governativa. In quest’occasione, si legge in una nota, “Sace annuncerà nuove operazioni e iniziative nei tre Paesi oggetto della missione, ancora relativamente inesplorati ma a elevato potenziale per le imprese italiane.
Secondo il viceministro del Mise Carlo Calenda ci sono tutte le premesse per capitalizzare le relazioni tra Italia e Mozambico in agroindustria, infrastrutture, trasporti, turismo e telecomunicazioni.“Il governo intende fare del Mozambico il test su come si affronta un mercato in Africa, intende farne il centro della nostra attività”, ha detto Calenda al forum istituzionale Italia-Mozambico organizzato per la missione di sistema banche-imprese a maggio del 2014. “Penso che ci siano tutte le buone caratteristiche e le possibilità per farlo diventare un caso di straordinario successo”, ha aggiunto.
Come ha spiegato Calenda, in Mozambico è tutto da costruire: dalle infrastrutture alla catena distributiva, all’agroalimentare. Delle 90 imprese italiane presenti in Mozambico, una trentina sono grandi aziende. Da quanto si legge sul sito dell’Ambasciata italiana a Maputo, sono presenti in Mozambico Eni, Saipem, API Nova Energia, Maccaferri, Avia, CMC, Gruppo Trevi, Salcef, Tenaris, Techniplan, Gruppo Cremonini, Sfir, Igo Sammartini, Verdemare, Gruppo Mazzitelli Sviluppo Immobiliario, Ignazio Messina e Leonardo Business Consulting, tra gli altri.

Nell’ambito del “Programma Africa” di Sace (che ha aperto un proprio ufficio a Johannesburg), c’è stato un atteggiamento rassicurante nei confronti del Mozambico con un plafond di 50 milioni di dollari in 5 anni. Simest, invece, ha concluso un accordo di collaborazione con il Centro mozambicano di Promozione degli Investimenti (Cpi). L’ambasciata italiana ha aggiornato la pubblicazione “Fare affari in Mozambico” con informazioni pratiche per le imprese italiane interessate ad esplorare il mercato mozambicano. Per sottolineare opportunità e successi dell’Italia in Mozambico, il viceministro allo Sviluppo economico sottolinea che “Eni sta facendo uno dei più grandi investimenti al mondo sul gas in Mozambico”. Con questa operazione l’Italia potrebbe consolidare la propria posizione di primo investitore straniero nel Paese.


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