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Come avviare un’allevamento di lumache

Data: 15/09/2014

L’elicicoltura, e cioè, l’allevamento a ciclo biologico completo della chiocciola da gastronomia, negli ultimi venticinque/trent’anni ha visto consistenti sviluppi che hanno dimostrato la realizzabilità e la economicità di un allevamento di una nuova specie animale da sempre conosciuto ma mai praticato.
L’attività di elicicoltura, da attività marginale e secondaria delle molte aziende agricole di un tempo, sta diventando dunque una vera e propria branca della zootecnia minore. A cui possono essere interessati gli agricoltori, gli allevatori e tutti coloro che hanno a disposizione terreni che sono stati abbandonati o che vengono coltivati in modo insoddisfacente.

Oggi l’elicicoltura è una realtà riconosciuta dagli enti pubblici e istituzionali molti dei quali hanno opportunamente legiferato a suo favore, per incentivare lo sviluppo di questa attività innovativa.
Prima della seconda guerra mondiale le chiocciole erano un cibo povero e la raccolta veniva effettuata in maniera sporadica. Oggi, invece, il consumo di lumache è notevolmente aumentato, tanto che le chiocciole sono considerate un piatto ricercato, appartenente ad una cucina molto sofisticata e raffinata. Ma non solo. Recenti studi hanno dimostrato che la carne di lumaca è un ottimo alimento anche per chi deve eliminare i grassi dalla propria alimentazione. Ne contiene una piccola percentuale e favorisce l’eliminazione del colesterolo dall’organismo.

L’allevamento elicicolo ha così visto moltiplicare in pochi anni il numero di aziende (attualmente sono circa 5.570), le estensioni di terreno investito e soprattutto ha fatto registrare un forte incremento nei consumi di lumache sia in Italia (36.000 tonnellate nel 2003 tra prodotto raccolto in natura, allevato e importato) che nel Mondo (55.000 tonnellate). L’elicicoltura a ciclo biologico completo è così passata in Italia dai 2.000 ettari dell’inizio degli anni ’90 agli attuali 6.250 ettari.
L’Italia è oggi il Paese con il maggior numero di allevamenti, l’8% dell’intera produzione mondiale, il 66% dei quali localizzati nelle regioni del Nord e del Centro, con un’estensione pari al 64% dell’intera superficie utilizzata. Il mercato ha sempre assorbito con facilità la produzione. Anzi, è cresciuto mano a mano aprendo nuovi e consistente spazi al consumo. Consumo che attualmente per il 70 % è coperto dall’importazione dai paesi dell’Est.
Esistono, quindi, degli ottimi presupposti che possono portare ad uno sviluppo notevole dell’allevamento della chiocciola.

Allevare chiocciole pregiate da gastronomia è un´attività di sicuro interesse, viste le buone potenzialità del mercato, anche grazie all'incontrovertibile ascesa della cucina mediterranea. L´iniziativa può essere avviata con investimenti abbastanza contenuti, comporta un impegno limitato e garantisce buoni guadagni, soprattutto per chi riesce a vendere il prodotto direttamente ai clienti finali.

Attenzione, però. Se si sceglie di avviare un allevamento di lumache, per avere un buon ritorno economico, non si può credere a facili improvvisazioni. La mancanza di professionalità unita alla scarsa conoscenza del settore e delle lumache ha portato infatti all’insuccesso numerosi allevatori. Un insuccesso che, a torto, ha spinto molte persone a considerare quello delle lumache un business di scarso interesse economico.

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