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Aumenta il sostegno dei cittadini per lo sviluppo mentre parte l'Anno europeo

Data: 15/01/2015

Da una nuova indagine Eurobarometro emerge che la quota degli europei favorevoli all’aumento degli aiuti è salita al 67%. L’85% considera importante aiutare i paesi in via di sviluppo.


Il Commissario UE per la cooperazione internazionale e lo sviluppo Neven Mimica ha presentato una nuova indagine Eurobarometro in coincidenza con il lancio dell’Anno europeo per lo sviluppo. Dalle statistiche emerge un significativo aumento del numero di persone favorevoli a incentivare gli aiuti; in generale, l’attitudine dei cittadini europei continua a essere molto positiva riguardo allo sviluppo e alla cooperazione. Il 67 % degli intervistati ritiene infatti che l’aiuto allo sviluppo dovrebbe essere rafforzato: si tratta di una percentuale più elevata rispetto agli ultimi anni, nonostante la crisi economica. Il 85 % degli intervistati ritiene che sia importante aiutare le persone nei paesi in via di sviluppo.

Quasi la metà degli intervistati sarebbe personalmente disposta a pagare di più per generi alimentari o prodotti dei paesi in via di sviluppo, e quasi due terzi sostiene che la lotta contro la povertà in tali paesi dovrebbe essere una delle principali priorità per l’UE.

Il Commissario Mimica ha dichiarato: «L’obiettivo dell’Anno europeo è informare i cittadini dell’UE sulla cooperazione allo sviluppo, sottolineando i risultati che l’UE, di concerto con gli Stati membri, ha conseguito come principale donatore mondiale. Mi sento molto incoraggiato dal fatto che, nonostante l’incertezza economica in tutta l’UE, i cittadini europei continuino a dar prova di grande sostegno per un forte ruolo europeo nello sviluppo. L’Anno europeo ci darà la possibilità di basarci su tale appoggio e informare i cittadini sule sfide e gli eventi che ci attendono nel corso di questo anno chiave per lo sviluppo, aiutandoci a coinvolgerli nel dialogo.»


Alcuni dei principali risultati del sondaggio speciale Eurobarometro sullo sviluppo:

Il numero di persone che sono a favore di un aumento degli aiuti è aumentato significativamente: è del 67 % la percentuale di europei che concordano con questa misura, con un aumento di 6 punti rispetto al 2013: una percentuale così elevata non veniva registrata dal 2010.

Un europeo su due ritiene che ogni cittadino possa svolgere un ruolo nella lotta alla povertà nei paesi in via di sviluppo (50 %). Un terzo dei cittadini dell’UE è personalmente attivo nella lotta alla povertà (34 %), principalmente tramite il versamento di contributi alle organizzazioni di beneficenza (29 %).

La maggior parte degli europei pensa che l’Europa stessa tragga benefici dalla fornitura di aiuti ad altri: Il 69 % afferma che la lotta contro la povertà nei paesi in via di sviluppo abbia anche effetti positivi sui cittadini dell’UE. Circa tre quarti degli intervistati ritengono che ciò sia nell’interesse dell’UE (78 %) e contribuisca a un mondo più pacifico e equo (74 %).

Secondo gli europei, è il volontariato il mezzo più efficace per aiutare a ridurre la povertà nei paesi in via di sviluppo (75 %). Ma una larga maggioranza ritiene che abbiano un impatto anche gli aiuti pubblici forniti dai governi (lo pensa il 66 %) e le donazioni a favore delle organizzazioni (il 63 %).

L’anno europeo dello sviluppo (EYD 2015)

L’Anno europeo dello sviluppo 2015 è stato proposto dalla Commissione europea e approvato all’unanimità dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Si tratta di un’opportunità per dimostrare il forte impegno dell'Unione a debellare la povertà in tutto il mondo. È in assoluto il primo Anno europeo dedicato alle relazioni esterne.

L’Anno si prospetta come un evento estremamente importante per lo sviluppo, con moltissimi operatori coinvolti in processi decisionali fondamentali ai fini delle politiche in materia di sviluppo, ambiente e clima. Il 2015 è il termine fissato per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM). Il dibattito globale post-2015 dovrà quindi convergere verso un unico quadro per l’eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile, nel quadro dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite in programma a settembre. Il 2015 è anche l’anno in cui verrà siglato un nuovo accordo internazionale sul clima, a Parigi.

L’anno europeo dello sviluppo 2015 permetterà ai giovani, ai responsabili politici, alla società civile, al settore privato, alle istituzioni accademiche e alle singole parti interessate di riunire gli sforzi per concentrarsi sui propri comuni obiettivi in materia di sviluppo.

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha lanciato l’Anno europeo dello sviluppo 2015 in occasione di una cerimonia inaugurale ad alto livello svoltasi a Riga il 9 gennaio. L’Anno europeo dello sviluppo 2015 prevede un fitto calendario di eventi a livello UE, nazionale, regionale e locale: chiunque può partecipare.


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