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La Commissione UE propone un partenariato mondiale contro la povertà

Data: 06/02/2015

La Commissione europea ha illustrato la sua visione del partenariato mondiale per l'agenda di sviluppo post-2015, presentando proposte sul modo in cui tutti i paesi, compresi l'UE e i suoi Stati membri, potrebbero contribuirvi.

La Commissione europea individua gli sforzi che, a suo parere, devono essere compiuti a livello mondiale per eliminare la povertà e favorire lo sviluppo sostenibile. La comunicazione "Partenariato mondiale per l'eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile dopo il 2015" è stata elaborata congiuntamente dall'Alto rappresentante e Vicepresidente Federica Mogherini, dal Commissario per la cooperazione internazionale e lo sviluppo Neven Mimica e dal Commissario per l'ambiente, gli affari marittimi e la pesca Karmenu Vella. Il testo è stato approvato dal primo Vicepresidente Frans Timmermans, che ha la responsabilità orizzontale dello sviluppo sostenibile. Oltre a presentare proposte sul modo in cui la comunità internazionale dovrebbe organizzare la sua azione per conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile, la comunicazione contiene indicazioni su come l'UE e i suoi Stati membri potrebbero contribuire all'impegno internazionale.

Il 2015 è un anno fondamentale per lo sviluppo sostenibile mondiale. Con l'adozione dell'agenda di sviluppo post-2015, che subentrerà agli obiettivi di sviluppo del millennio, la comunità internazionale risponderà alle sfide che si pongono attualmente al nostro pianeta: eliminare la povertà, garantire uno sviluppo inclusivo e sostenibile per le generazioni attuali e future, promuovere e tutelare tutti i diritti umani e tutti i valori fondamentali come base per una società pacifica e prospera.

Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione europea, ha commentato: "Il 2015 sarà un anno fondamentale per la comunità internazionale. L'eliminazione della povertà e la promozione di uno sviluppo sostenibile a livello mondiale rappresentano sfide comuni, ma il conseguimento di questi obiettivi è anche nel nostro comune interesse. L'UE proseguirà il dialogo costruttivo con i suoi partner nell'ambito dei prossimi negoziati ed è pronta a svolgere appieno il proprio ruolo nell'attuazione dell'agenda."

Federica Mogherini, Vicepresidente e Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha dichiarato: "Il 2015, anno europeo dello sviluppo, potrebbe segnare una svolta epocale, perché il mondo dovrà concordare una serie di obiettivi per eliminare la povertà e garantire uno sviluppo sostenibile. Per la prima volta nella storia disponiamo delle risorse finanziarie e tecnologiche necessarie a tal fine. Ora si tratta di mobilitare la relativa volontà politica a livello mondiale. Non possiamo assolutamente fallire. Mi adopererò con il massimo impegno affinché l'UE svolga un ruolo guida nei negoziati in stretta collaborazione con i nostri partner internazionali."

Principi generali del partenariato mondiale

Dovrebbe trattarsi di un quadro universale e applicabile a tutti, basato su un partenariato tra tutti i paesi, nonché con la società civile e il settore privato. Tutti i paesi dovrebbero offrire il loro giusto contributo per il raggiungimento degli obiettivi globali e dovrebbero renderne conto ai loro cittadini e alla comunità internazionale. L'indispensabile impegno politico al massimo livello dovrà essere affiancato dal coinvolgimento e dalla responsabilizzazione dei paesi, indipendentemente dal loro stadio di sviluppo, per l'attuazione dell'agenda post-2015.

Il partenariato dovrebbe basarsi su valori universali quali i diritti umani, il buon governo e lo Stato di diritto, il sostegno alle istituzioni democratiche, l'inclusività, la non discriminazione e la parità di genere. La comunicazione presenta quelle che dovrebbero essere le componenti principali del partenariato mondiale: contesto strategico favorevole, sviluppo delle capacità, mobilitazione e impiego efficace dei finanziamenti pubblici nazionali e internazionali, massimo ricorso al commercio e alla tecnologia, sfruttamento degli effetti positivi della migrazione e ottimizzazione del settore privato e delle risorse naturali. La comunicazione evidenzia inoltre la necessità di definire un quadro solido per il monitoraggio, la rendicontabilità e le valutazioni a tutti i livelli.

La comunicazione conferma inoltre il sostegno della Commissione all'invito rivolto dal segretario generale delle Nazioni Unite affinché tutti i paesi industrializzati raggiungano il traguardo ONU dello 0,7% per quanto riguarda il rapporto APS/RNL, mentre i paesi a reddito medio-alto e le economie emergenti dovrebbero aumentare il loro contributo ai finanziamenti pubblici internazionali nonché fissare obiettivi specifici e un calendario ben preciso a tal fine.


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