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Pistelli chiude la porta alle ONG, ci vediamo più avanti quando sarà tutto pronto!

Data: 18/02/2015

E’ finito il tempo delle pacche sulle spalle, degli ammiccamenti precedenti all’approvazione della nuova disciplina sulla cooperazione. Portata a casa la legge il vice ministro Pistelli è sparito dalle scene, almeno da quelle noiose e poco smart delle ONG, (che poi magari ti chiedono pure impegni politici o di prendere posizioni scomode)… meglio stare alla larga. Poco meno di un anno fa invece eravamo tutti amici, sulla stessa barca, una faza una raza come dicono in Grecia. Decine di incontri e dibattiti alla ricerca del consenso sulla legge 125/2014, e se qualcosa non torna, non preoccupatevi lo saneremo nei decreti attuativi e nei regolamenti. Ora l’importante è far passare la nuova legge. Avanti tutta!

Per ingenuità o per errore ci siamo caduti, convinti che la dimensione della società civile fosse davvero una realtà rilevante nel progetto di riforma della cooperazione targata Pistelli.
Negli ultimi mesi però arrivano segnali dalle istituzioni e dalla politica che iniziano a far dubitare seriamente. In ultimo una lettera dello stesso Pistelli che risponde seccamente all’insistenza delle ONG di voler essere coinvolte in fase di elaborazione dello statuto dell’Agenzia e della programmazione triennale.

Purtroppo tale sperimentato modello di costruttivo confronto (quello precedente all’approvazione della legge) non può essere contemplato a questo stadio. Per quanto attiene allo Statuto dell’Agenzia e al documento triennale di programmazione, il Concerto interministeriale è infatti ancora in svolgimento e le dinamiche di discussione che si attiva in tale fase non possono essere oggetto di informazione o consultazione prima della formale adozione da parte delle differenti amministrazioni coinvolte nella procedura”. “La ratio di tale scelta – continua Pistelli – si fonda sull’osservazione per cui, aprendo il confronto anche con un solo tra i vari potenziali interessati, si sarebbe costretti a condividere qualsiasi informazione su tali temi necessariamente anche con tutti gli altri soggetti a vario titolo toccati dalla legge in questione”.

E mica vi eravate sognati di essere gli unici? O di essere più importanti degli altri? Ormai la cooperazione è cosa di tutti. Non vorrete mica che ci si consulti con voi ONG senza sentire le importantissime esperienze degli altri attori? Le cooperative, le aziende, le università, le banche, chi non avrebbe cose da dire sul futuro della cooperazione allo sviluppo e sulla nuova Agenzia?

Ma non c’è da allarmarsi, il vice ministro rassicura che “ci sarà senz’altro spazio per una riattivazione di un confronto costruttivo e certamente funzionale all’affinamento dei meccanismi di funzionamento dei nuovi enti”… Confronto costruttivo funzionale all’affinamento dei meccanismi di funzionamento dei nuovi enti…..MMmmhh…… cioè, ci chiamerai per discutere di cosa? Dell’affinamento dei meccanismi?

Veramente si parlava di Consiglio nazionale della Cooperazione, di documento triennale di programmazione, di statuto dell’agenzia, organi e documenti che hanno un valore politico che dovrebbero indirizzare e dare forma alla cooperazione italiana….cioè la ciccia, il succo, mica le guidelines del bando per finanziare le ONG.

Ma vuoi vedere che a forza di dire sempre meno cose politicamente rilevanti, questi credono davvero che alle ONG interessi solo l’affinamento dei meccanismi di funzionamento dei nuovi enti?


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