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La politica di concorrenza UE:cosa non si può non sapere

Data: 17/03/2015

Nata con il trattato di Roma nel 1957, la politica di concorrenza dell'Unione europea aveva lo scopo di introdurre delle regole che disciplinassero il mercato europeo e garantissero a tutti i consumatori i vantaggi del libero mercato.


In cosa consiste la politica di concorrenza?

La politica di concorrenza è utile affinché le imprese sul mercato giochino in maniera leale le proprie carte imprenditoriali. Questa "sfida" corretta delle imprese porta benefici sial al mercato in generale, soprattutto per quanto riguarda la qualità dei prodotti offerti, sia ai consumatori, i quali hanno la possibilità di scegliere tra una varietà di prodotti quelli con un rapporto qualità/prezzo migliore.

La diretta positiva conseguenza della politica di concorrenza è una competizione tra imprese a colpi di innovazione dei prodotti.

L'esperienza acquisita sul mercato interno si può rivendere sul mercato mondiale piazzando i prodotti europei in maniera concorrenziale rispetto ai prodotti dei Paesi terzi. Un processo virtuoso che viene regolato dalle istituzioni europee in collaborazione con le autorità nazionali.


La politica di concorrenza europea: una competenza esclusiva dell'UE

L'istituzione maggiormente implicata nell'elaborazione e preservazione della politica di concorrenza è La Commissione europea. Essa, nella veste di garante dei trattati e della legislazione UE, e in collaborazione con le autorità nazionali, applica direttamente la legislazione sulla concorrenza.

Controlla in particolar modo che le imprese non creino intese per ripartirsi il mercato e vigila sugli aiuti di Stato che potrebbero apportare un beneficio alla singola impresa ma danneggiarne altre all'interno del mercato europeo. In caso di violazione delle norme, la Commissione ha il potere di sanzionare l'impresa imputata.

Le azioni della Commissione sulla concorrenza sono disciplinate dal Capo VII del TFUE e si concentrano in particolare su:
• lotta contro i cartelli;
• prevenzione dell'abuso, da parte delle imprese dominanti, del loro potere di mercato in qualsiasi settore o in qualsiasi paese europeo;
• il controllo delle concentrazioni proposte;
• il controllo degli aiuti di Stato per settori e imprese che presentano rischi di distorsione della concorrenza.


Un guardiano al servizio del consumatore

Dal 1962, la Commissione europea indaga sui casi di violazione delle norme sulla concorrenza. La Commissione europea ha il potere di sanzionare l'impresa che violi le norme europee con multe fino al 10% del fatturato dell'azienda imputata. Un caso molto sentito dall'opinione pubblica e giornalista è stato quello Microsoft al quale da diversi anni, dal 2004 ad oggi, sono state recapitate diverse multe per abuso di posizione dominante.

Anche il colosso Google è finito sul banco degli imputati dell'Antitrust europea. L'accusa principale è quella di dare troppo spazio pubblicitario a servizi offerti dalla società statunitense di Mountain View limitando la visibilità dei servizi concorrenti. Di recente è stato siglato un accordo tra le parti per evitare la multa UE.


Agire da cittadini attivi nella politica per la concorrenza leale

La concorrenza può essere limitata in qualsiasi situazione ci si presenti nell'ambito del commercio. Per questo motivo, se si ritiene che un'impresa agisca in maniera scorretta è possibile informarne o denunciare il fatto alle autorità garanti per la concorrenza e la Commissione europea stessa.

Se s'intende segnalare una violazione bisognerà distinguerla da quella che riguarda soltanto un singolo Stato membro, da quella che riguarda almeno 3 Stati membri. Nel primo caso bisognerà contattare l'autorità nazionale. Nel secondo caso sarà possibile informarne la Commissione europea.

Se invece si è direttamente danneggiati da una pratica sleale di concorrenza, è possibile denunciarne il fatto alla Commissione europea seguendo le istruzioni in merito ai requisiti giuridici da soddisfare per considerare violazione un'azione di presunta concorrenza sleale.

Inoltre è possibile chiedere informazioni al Centro europeo per i consumatori della Commissione europea (ECC-NET) che ha il compito di informare, assistere il cittadino in caso di reclamo e di controversie, monitorare la rete ECC-NET.


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