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Data: 10/02/2015

• Scuola: L’OCSE bacchetta l’Italia
Nel suo ultimo rapporto dedicato alla crescita, l'Ocse bacchetta il sistema educativo italiano: "ha un basso rapporto tra qualità e costo e dovrebbe fare di più per migliorare le opportunità per i meno qualificati". Inoltre, la spesa per l'istruzione è "scesa ben al di sotto della media" dei paesi dell'area e ci sono stati troppi cambi al vertice dell'Indire, l'organismo per la valutazione della qualità della didattica. Intervenire sul sistema educativo e sulla formazione, per migliorare le competenze dei lavoratori non specializzati e rimuovere le barriere alla concorrenza. Sono alcune delle priorità che l'Ocse indica al Governo italiano nel rapporto 'Going for Growth 2015'. L'Italia deve "migliorare equità ed efficienza" del suo sistema educativo, che "ha un basso rapporto tra qualità e costo e dovrebbe fare di più per migliorare le opportunità per i meno qualificati". L'Ocse bacchetta in particolare il nostro paese per la spesa per l'istruzione, "scesa ben al di sotto della media" dell'area, e per i numerosi cambi, "tre in quattro anni", al vertice dell'Indire, l'agenzia per la valutazione della scuola.


• Giusto processo per i minori: parlamento europeo modifica regole
La commissione Libertà civili del Parlamento europeo ha approvato recentemente alcune disposizioni che garantiscono ai minori sospettati o accusati di un crimine la tutela legale in ogni stadio della procedura penate, in tutti i paesi dell'Unione europea. Secondo i deputati europei, i minori dovranno beneficiare di una valutazione individuale da parte di personale qualificato, potranno essere ascoltati ed esprimersi nel corso del procedimento, saranno separati dai detenuti adulti, in alcuni casi anche dopo il compimento dei 18 anni di età. Secondo le stime, circa un milione di minori nell'Unione europea entrano in contatto formale con la polizia e la giustizia ogni anno (il 12% della popolazione europea che si confronta con la giustizia penale). Eppure, la protezione giuridica dei minori varia da paese a paese. A causa di questa disparità, in seno all'Unione un considerevole numero di minori non ha, in pratica, il sostegno di un avvocato. L'aiuto di un avvocato sarà obbligatorio per i minori, in tutti gli stadi della procedura penale e in tutti i paesi dell’Unione, secondo quanto proposto dalla direttiva. I deputati hanno aggiungo disposizioni al testo al fine di garantire che gli interessi dei minori siano tenuti in conto.


• Uno scempio da fermare!
Le mutilazioni genitali femminili includono tutte le procedure che modificano o intenzionalmente causano lesioni agli organi genitali femminili per ragioni non mediche. La maggior parte vengono eseguite su bambini sotto i 15 anni. Le mutilazioni rappresentano una grave violazione dei diritti umani e anche in Europa, circa mezzo milione di donne e ragazze vivono con le conseguenze fisiche e psicologiche di questa pratica. Il 6 febbraio è diventata la Giornata internazionale della tolleranza zero per le mutilazioni genitali femminili. Il Parlamento europeo lotta da anni per porre fine a ogni violenza contro le donne, comprese le mutilazioni genitali femminili. In un dibattito in plenaria oggi 10 febbraio, i deputati stanno discutendo discuteranno con la Commissione europea le azioni da intraprendere per combattere la pratica. L'Organizzazione mondiale della sanità stima che ci siano circa 140 milioni di donne e ragazze in tutto il mondo che hanno subito la mutilazione genitale femminile, soprattutto in Africa e Medio Oriente. Secondo una risoluzione del Parlamento europeo del 2012, almeno 500.000 donne che vivono nell'Unione europea hanno subito questa pratica e 180.000 sono a rischio di subire mutilazioni genitali femminili nel corso di un soggiorno in un paese in cui tale procedura è praticata. Ogni anno migliaia di donne e ragazze provenienti da questi paesi cercano asilo nell'UE.


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