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Data: 20/03/2015

• Programma “Frutta nelle scuole”: all’Italia 26 milioni di euro
L’Italia ha accettato la proposta della Commissione europea di stanziare 150 milioni di euro di fondi europei per il programma "Frutta nelle Scuole" per il periodo 2015/2016. Il nostro Paese beneficerà di oltre 26 milioni di euro. Scopo del programma è quello di distribuire porzioni di frutta e verdura nelle scuole, raggiungendo potenzialmente 12 milioni di bambini tra i sei e i dieci anni di età in tutti e 25 gli Stati membri partecipanti. Il programma "Frutta nelle scuole" è stato avviato nell’anno scolastico 2009/2010 per contrastare la tendenza a un minore consumo di frutta e verdura tra i bambini e, dunque, per portare avanti una sensibilizzazione all’educazione alimentare, fondamentale per scongiurare problemi di salute collegati a una mal nutrizione, sia in eccesso che in difetto. Approfondisci.


• Se “istruzione” fa rima con “non discriminazione”
Il 17 Marzo scorso il Consiglio dei ministri dell’Unione ha adottato una Dichiarazione sulla promozione della cittadinanza e i valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l’istruzione. La Dichiarazione invita l’Europa a sforzi congiunti per prevenire e affrontare l’emarginazione, l’intolleranza, il razzismo e la radicalizzazione e preservare un quadro di pari opportunità per tutti. I ministri hanno discusso sull’importanza di potenziare il contributo chiave dell’istruzione allo sviluppo personale, garantendo un’istruzione inclusiva per tutti i bambini e i giovani e rafforzando gli insegnanti affinché si facciano promotori attivi della lotta contro la discriminazione e il razzismo. In base alla Dichiarazione deve essere incrementata l’azione a livello europeo, nazionale, regionale e locale. Lo strumento principale a livello europeo è il quadro strategico ‘Education and Training 2020’. Anche il programma Erasmus+ ha grosse potenzialità per contribuire attraverso la mobilità degli studenti e degli insegnanti, i partenariati strategici e le piattaforme di collaborazione tra istituti educativi, nonché il dialogo e i progetti congiunti sull’educazione alla cittadinanza, il volontariato e gli scambi giovanili. La Dichiarazione verrà discussa durante l’incontro del Consiglio Istruzione, Gioventù, Cultura e Sport il 18-19 maggio 2015. Approfondisci.


• Schulz, PE: Unione dell’energia progetto storico
Il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha accolto con favore il piano per un’unione dell’energia, definendolo un "progetto storico alla pari solo con la Comunità del carbone e dell’acciaio". ha fatto un appello per una maggiore efficienza energetica e per la diversificare i fornitori di energia in un discorso di apertura del vertice del Consiglio il 19 marzo. Il presidente Schulz ha sottolineato che l’energia sostenibile e accessibile è essenziale, ricordando che l’energia più economica e più pulita è quella che non viene consumata. L’unione dell’energia potrebbe anche contribuire a creare nuovi posti di lavoro e la crescita economica, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico.


• Economia digitale? Si, ma…
Il Comitato europeo delle regioni e dei poteri locali (CdR) ha recentemente invitato l’Unione europea (UE) a prestare una maggiore attenzione all’economia digitale nel suo recente piano di investimenti. Intervenendo a un convegno svoltosi a Riga, organizzato dal CdR con il sostegno della presidenza lettone dell’UE e dell’Associazione lettone degli enti locali e regionali, il Presidente del CdR Markku Markkulla ha accolto con favore la transizione verso un’economia maggiormente digitalizzata, ma ha espresso la sua preoccupazione per il "divario digitale" al quale si confronta l’Europa. Il finanziamento reso disponibile attraverso il piano di investimenti dell’UE deve essere diretto alle regioni più isolate e dare maggior voce agli enti locali e regionali al fine di risolvere questo problema. Nel 2010 l’UE ha avviato la sua Agenda digitale quale strumento per modernizzare il settore europeo delle TIC che, come è stato suggerito, dispone delle potenzialità per far crescere il PIL europeo del 4 % entro il 2020 e potrebbe anche contribuire a ridurre i costi dell’amministrazione pubblica del 15-20 %. L’attuale presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, sottolinea costantemente l’importanza di creare un mercato digitale connesso che, ha affermato, potrebbe generare fino a 250 miliardi di euro. In questi anni l’Europa ha fatto progressi: nel 2013, il 76 % dei nuclei familiari dell’UE a 28 disponeva di una connessione a banda larga, contro il 67 % nel 2011.


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