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n. 51 del 27 giugno 2007

Data: 27/06/2007

L'Europa va avanti, ma senza Costituzione!
Con questo numero le "12 Stelle" sospende le sue pubblicazioni per la pausa estiva. Per ritrovare i suoi lettori a settembre (con nuovi miglioramenti) quando avrà certamente preso avvio la Conferenza intergovernativa chiamata a chiudere, forse per sempre, il capitolo delle riforme istituzionali dell'Unione europea entro il 2009.
Questa è infatti la notizia che ci consegna la cronaca politica dell'Unione europea dopo la conclusione del Consiglio europeo di Bruxelles della scorsa settimana. Dopo tre giorni di durissimi negoziati che hanno visto confrontarsi la Polonia e la Gran Bretagna da una parte e i Venticinque dall'altra, é stato trovato un accordo sul mandato negoziale della prossima conferenza diplomatica. La prima vittima di questo accordo è la prospettiva costituzionale che si era data l'Unione europea firmando il Trattato di Roma del 29 ottobre 2004.
La Costituzione europea che, secondo l'ultimo Eurobarometro, trova il favore di 2 europei su 3, è st ata infatti sacrificata alle esigenze del consenso (unanime) necessario a proseguire lungo la strada delle riforme istituzionali. Quello che conterrà il futuro Trattato di Riforma cosi sarà definito è in gran parte il contenuto del Trattato costituzionale del 2004, "tagliato" da tutte quelle parti che avrebbero fornito una connotazione "costituzionale" al nuovo testo giuridico.
L'inno, la bandiera, il motto, la stessa figura del Ministro degli Affari esteri, ritornato ad essere il semplice Alto Rappresentante per la politica estera e della sicurezza, le leggi e leggi quadro europee. Si riparte dunque dal Trattato di Nizza che sarà riorganizzato in due distinti trattati che avranno lo stesso valore giuridico: il Trattato sull'Unione europea ed il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Le modifiche che verranno introdotte riguarderanno la maggior parte degli articoli della prima e della quarta parte della Costituzione europea. La Carta dei diritti fondamentali avrà un valore giuridicamente vincolante, ma non sarà inserita integralmente nel testo.
Poiché il mandato negoziale allegato alle conclusioni della presidenza tedesca è molto particolareggiato, il compito della prossima Conferenza intergovernativa dovrebbe limitarsi, salvo sorprese sempre possibili, a ratificare giuridicamente gli orientamenti politici definiti dai Capi di Stato e di governo. Sulla carta, non dovrebbero esserci ampi spazi per un negoziato puramente diplomatico.
Buone notizie dunque, anche se l'avere abbandonato la prospettiva costituzionale spiace a tutti coloro che avrebbero desiderato un rapporto più chiaro e diretto tra istituzioni e cittadini che solo un testo a carattere costituzionale può assicurare. Con questa buona notizia ed un po' di delusione auguriamo a tutti una bella estate.


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