English version

Partenariato orientale UE: dati Eurostat in vista del summit di Riga 2015

Data: 22/05/2015

Eurostat ha pubblicato alcuni dati statistici relativi al partenariato orientale, un'iniziativa nata nel 2009 che sancisce le relazioni politico-economiche tra UE e paesi quali l'Ucraina, l'Armenia, l'Azerbaijan, la Repubblica di Moldova e la Bielorussia.


La ricerca di Eurostat si concentra principalmente su alcuni dati di carattere demografico e territoriale e sul valore degli scambi di merci tra l'UE e i paesi partner. Le esportazioni dell'UE nei paesi partner hanno raggiunto un valore di affari di 41,3 miliardi di euro nel 2013 per scendere a livelli più bassi nel 2014 con un valore di 33,1 mld di euro. Stesso iter per le importazioni che, dopo il 2009, hanno conosciuto un picco pari a 36,7 mld di euro nel 2011 e un successivo decremento di circa 32,4 mld di euro nel 2014.

Gli Stati membri con il maggior volume di scambi commerciali con i paesi del partenariato sono Germania, Italia e Polonia. La Germania si piazza al primo posto riguardo l'export, con un volume di affari pari a 7 mld di euro (21% del totale) seguita da Polonia con 5,2 mld di euro (16%) e Italia, le cui esportazioni sono pari a 2,8 mld di euro (8%).

L'Italia risulta invece prima nelle importazioni dai paesi del partenariato orientale con un valore commerciale pari a 8,2 mld di euro pari al 25% di tutte le importazioni dell'UE dai Paesi del partenariato.


In cosa consiste il partenariato orientale?

Il partenariato orientale è un'iniziativa congiunta tra l'UE e alcuni Paesi dell'Europa dell'Est: Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Georgia, Repubblica di Moldova e Ucraina. Lanciato nel 2009 al summit UE di Praga (il 4°summit si terrà a Riga il 21 e il 22 maggio 2015), il partenariato ha cercato di avvicinare Europa occidentale e orientale. Esso è nato per supportare il processo di riforme nei paesi del partenariato a beneficio dei loro cittadini.

La partnership si basa su precisi principi di diritto internazionale e su determinati valori fondamentali tra cui democrazia, stato di diritto, rispetto per i diritti umani nonché economia di mercato, sviluppo sostenibile e buon governo. L'Ue, nell'accordo di partenariato ha differenziato l'approccio con i Paesi partner. I rapporti con Georgia, Repubblica di Moldova e Ucraina hanno raggiunto un livello già soddisfacente tramite l'accordo di associazione che include una zona di libero scambio globale e approfondito (firmato nel 2014). Con gli altri Paesi del partenariato quali l'Azerbaijan, l'Armenia e la Bielorussia l'UE sta cercando di avviare degli accordi di natura più approfondita.


Quali sono le aree di intervento della partnership?

Queste le aree principali di intervento del partenariato orientale:

• Stato di diritto: affinché i Paesi partner possano avvicinarsi a modelli di gestione fondati sull'eliminazione della corruzione, la riforma della pubblica amministrazione e un'autorità giudiziaria indipendente con il fine ultimo di raggiungere una stabilità politica;
• Promozione della mobilità dei cittadini tra Paesi partner e UE: un passo avanti è già stato fatto nella Repubblica di Moldova attraverso una liberalizzazione del regime dei visti. Stesso processo è stato avviato con Georgia e Ucraina mentre devono essere mossi ancora i primi passi con la Bielorussia;
• Opportunità di commercio: queste sono già a buon punto soprattutto con Georgia, Ucraina e Repubblica di Moldova come già menzionato sopra;
• Cooperazione sulle infrastrutture energetiche: di fondamentale importanza non soltanto per i Paesi orientali ma soprattutto in termini di approvvigionamento energetico per l'UE.
• Cooperazione finanziaria: l'ENI (lo strumento europeo di vicinato) che ha sostituito l'ENPI (strumento europeo di vicinato e partenariato) è al momento la maggiore fonte di finanziamento non soltanto della politica europea di vicinato ma anche del partenariato orientale. Dal 2009 esso ha erogato circa 3,2 mld di euro a favore dei Paesi del partenariato orientale. L'Ucraina è al momento il maggior beneficiario.


Come funziona in pratica?
Il partenariato prevede:
• due riunioni annuali dei capi di Stato e di Governo dei 28 Paesi UE e dei Paesi partner;
• una riunione annuale dei ministri degli affari esteri che analizza lo status di avanzamento dei lavori e detta le linee guida politiche;
• i lavori vengono svolti attraverso 4 piattaforme tematiche (democrazia, buon governo e stabilità; integrazione economica e convergenza con le politiche dell'UE; sicurezza energetica e trasporti; contatti con i cittadini) supportati da diversi panel di esperti, da 4 iniziative faro e da progetti. I lavori delle piattaforme prevedono due sessioni l'anno, e i contenuti sono poi discussi alle riunioni dei ministri degli affari esteri;


•   altre informazioni


Pagina precedente