English version

altre informazioni 1

Data: 22/05/2015

• Proporre entro fine maggio un programma di reinsediamento UE per offrire ai rifugiati con evidente bisogno di protezione internazionale in Europa 20 000 posti distribuiti su tutti gli Stati membri, grazie a un finanziamento supplementare di 50 milioni di EUR per il 2015 e il 2016.
• Varare un’operazione di politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) nel Mediterraneo volta a smantellare le reti di trafficanti e contrastare il traffico di migranti, nel rispetto del diritto internazionale.


Prossime tappe: i quattro pilastri per gestire meglio la migrazione

La crisi migratoria del Mediterraneo ha puntato i riflettori sui bisogni immediati ma ha anche rivelato tutta l’inadeguatezza della nostra comune politica migratoria. Guardando al futuro, l’agenda europea sulla migrazione sviluppa gli orientamenti politici del Presidente Juncker con una serie di iniziative coerenti e coese, basate su quattro pilastri per gestire meglio la migrazione in ogni suo aspetto.

I quattro pilastri della nuova agenda sono i seguenti:
Ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare, in particolare distaccando funzionari di collegamento europei per la migrazione presso le delegazioni dell’UE nei paesi terzi strategici; modificando la base giuridica di Frontex per potenziarne il ruolo in materia di rimpatrio; varando un nuovo piano d’azione con misure volte a trasformare il traffico di migranti in un’attività ad alto rischio e basso rendimento e affrontando le cause profonde nell’ambito della cooperazione allo sviluppo e dell’assistenza umanitaria.
Gestire le frontiere: salvare vite umane e rendere sicure le frontiere esterne, soprattutto rafforzando il ruolo e le capacità di Frontex; contribuendo al consolidamento delle capacità dei paesi terzi di gestire le loro frontiere; intensificando, se e quando necessario, la messa in comune di alcune funzioni di guardia costiera a livello UE.
Onorare il dovere morale di proteggere: una politica comune europea di asilo forte. La priorità è garantire l’attuazione piena e coerente del sistema europeo comune di asilo, promuovendo su base sistematica l’identificazione e il rilevamento delle impronte digitali, con tanto di sforzi per ridurne gli abusi rafforzando le disposizioni sul paese di origine sicuro della direttiva procedure; valutando ed eventualmente riesaminando il regolamento Dublino nel 2016.
Una nuova politica di migrazione legale: l’obiettivo è che l’Europa, nel suo declino demografico, resti una destinazione allettante per i migranti; bisognerà quindi rimodernare e ristrutturare il sistema Carta blu, ridefinire le priorità delle nostre politiche di integrazione, aumentare al massimo i vantaggi della politica migratoria per le persone e i paesi di origine, anche rendendo meno costosi, più rapidi e più sicuri i trasferimenti delle rimesse.


Contesto
Il 23 aprile 2014, nel quadro della sua campagna per diventare Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker aveva presentato a Malta un piano in cinque punti sull’immigrazione con cui sollecitava maggiore solidarietà nella politica migratoria dell’Unione.

Nell’assumere l’incarico di Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker ha affidato a un Commissario con competenza speciale per la Migrazione l’incarico di elaborare una nuova politica di migrazione; è questa una delle dieci priorità degli orientamenti politici in base ai quali il Parlamento europeo ha eletto la nuova Commissione.

Sulla scorta di una proposta della Commissione europea, con la dichiarazione del Consiglio europeo del 23 aprile 2015 gli Stati membri hanno sancito l’impegno a agire rapidamente per salvare vite umane e intensificare l’azione dell’UE nel settore della migrazione. Pochi giorni dopo seguiva una risoluzione del Parlamento europeo.


Per ulteriori informazioni
Un’agenda europea sulla migrazione: domande e risposte
Scheda informativa: ricollocazione e reinsediamento


Pagina precedente