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Dalla Commissione (continua)

Data: 13/10/2005

La Commissione europea ha dato il via al PIANO D per la democrazia, il dialogo e il dibattito

Bruxelles, 13 ottobre 2005. La Commissione europea ha dato oggi il via al piano D (Democrazia, dialogo, dibattito) che getta le basi per il dibattito approfondito sul futuro dell’Europa che si svolgerà nei prossimi mesi. Di fronte al “no” della Francia e dei Paesi Bassi alla Costituzione europea, i capi di Governo hanno chiesto un “periodo di riflessione” per far sì che in ogni Stato membro possa aver luogo un ampio dibattito. Sono i Governi a dover portare avanti i dibattiti nazionali, ma la Commissione ha un ruolo di primo piano nell’agevolare tale processo. Il “piano D” della Commissione per la democrazia, il dialogo e il dibattito crea un contesto di lavoro in cui i Governi nazionali possono intavolare un dibattito a 25 sul futuro dell’Europa. L’obiettivo è di trovare un nuovo consenso politico sulle giuste politiche per mettere l’Europa in condizione di far fronte alle sfide del XXI secolo.
Nel dare avvio al piano oggi la vicepresidente Margot Wallström, responsabile delle relazioni interistituzionali e la strategia di comunicazione, ha dichiarato: “Il piano D incoraggia il dibattito, il dialogo e l’ascolto. È un modo per avvalersi delle idee politiche per promuovere i cambiamenti. Di fronte alle sfide della globalizzazione, la gente pone domande pressanti sulla sicurezza del lavoro e le pensioni, l’immigrazione e gli standard di vita. L’ Europa deve rinnovarsi e il suo rinnovamento costituisce già, in parte, una risposta a tali sfide. Il piano D vuole introdurre più democrazia nell’Unione europea, incoraggiare un ampio dibattito pubblico e creare un nuovo consenso sulle politiche future dell’Unione europea. Ora gli Stati membri hanno il compito di dar vita a questo processo. Ciò che chiedo oggi ai Governi nazionali è di cogliere questa opportunità, di dare avvio al dibattito e di agire come una forza motrice del cambiamento europeo”.
Gli elementi essenziali del piano D sono:
Incoraggiare il dibattito
Tutti gli Stati membri si sono impegnati a promuovere dibattiti nazionali di vasto respiro sul futuro dell’Europa. Tali dibattiti costituiscono il fulcro del piano D e il ruolo della Commissione è di assistere e non di sostituire gli Stati membri. Il piano D cerca tuttavia di dare ai dibattiti nei 25 paesi un quadro comune offrendo modelli e strutture potenziali per i governi nazionali (per esempio il National Forum in Irlanda) e suggerendo alcuni processi comuni e temi chiave.
Il processo di feedback
La Commissione strutturerà il processo di feedback. Un primo feedback dei dibattiti nazionali dovrebbe aver luogo nell’aprile 2006. Il 9 maggio 2006 sarà organizzata una conferenza europea sul futuro dell’Europa che metterà insieme le principali conclusioni dei dibattiti. La Commissione preparerà una relazione di sintesi dei dibattiti nazionali per il Consiglio europeo che si svolgerà, sotto la presidenza austriaca, nel giugno 2006. Tutto questo processo dovrebbe portare a tracciare concretamente il cammino futuro dell’Europa.
Iniziative chiave per rafforzare il dialogo
La Commissione propone 13 iniziative specifiche a livello europeo per incoraggiare un più vasto dibattito pubblico, per promuovere la partecipazione dei cittadini e dar vita a un autentico dialogo sulle politiche europee. Tali azioni comprenderanno una serie di visite dei commissari agli Stati membri, la creazione di un nuovo gruppo di cittadini che con le sue raccomandazioni contribuisca al processo di elaborazione delle politiche, l’impegno per una maggiore apertura dei lavori del Consiglio, una presenza più incisiva dei commissari nei Parlamenti nazionali, la creazione di una rete di “Ambasciatori europei della buona volontà ” per elevare il livello del dibattito europeo e un rinnovato supporto a progetti volti a incrementare la partecipazione al voto. Tali iniziative sono destinate ad essere attuate durante la presidenza Barroso e dopo.
Da Rapid *


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