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n. 59 del 31 ottobre 2007

Data: 31/10/2007

Gli OGM e le istituzioni europee, un tema di grande attualità

Dici Ogm e subito l’attenzione si alza. Succede singolarmente in tutti i Paesi, ma con particolare frequenza a livello europeo.
La “colpa” delle istituzioni comunitarie è forse quella di occuparsi da lungo tempo degli Organismi Geneticamente Modificati e di cercare di armonizzare non solo le politiche, ma anche le decisioni.
Da qualche tempo nel mirino è finita l’Efsa che, come si sa, ha sede in Italia, a Parma. Proprio nei giorni scorsi davanti alla sede dell’Authority alimentare si sono tenute due manifestazioni contro la diffusione degli Ogm e soprattutto contro le politiche, ritenute “inefficaci” dell’European Food Safety Authority in materia, ad esempio quando era stato dato il via libera alla cosiddetta “superpatata”. Parallelamente ha suscitato un coro di critiche la decisione dell’Austria di continuare a vietare l’importazione e la coltivazione di due mais transgenici, appoggiata in questo da 14 Paesi membri, un numero rilevante, ma non sufficiente.
Il tema degli Ogm è sicuramente delicato e vede in campo interessi e pressioni non di poco conto. L’atteggiamento dell’Italia, improntato alla richiesta di una riforma dei meccanismi autorizzativi, ha visto già l’adesione di 12 Paesi membri, ma quello che forse manca ancora a livello comunitario è un reale confronto informativo e formativo per valutare serenamente pro e contro di una “rivoluzione” che deve veder distinte produzione e commercializzazione, abusi e opportunità.
La stessa Efsa, che ha appena compiuto cinque anni di vita “italiana”, non deve certo essere considerata come la “calamita” di eventuali responsabilità, essendo un organo scientifico dove i pareri consultivi sono superiori ai reali poteri di vincolo, ma questo non significa che si debba ignorare la giusta esigenza dell’opinione pubblica di conoscere ogni dettaglio della filiera agroalimentare.
Avere in Italia una realtà così importante è motivo di orgoglio e di responsabilità. L’esigenza di una sempre maggiore collaborazione tra le nostre istituzioni e quelle comunitarie, specie quando hanno sede nel nostro Paese, è un principio da tenere sempre in conto.

Lelio Alfonso
Responsabile Comunicazione del Governo
Presidenza del Consiglio dei Ministri


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