Data: 16/03/2016
Aveva fatto scalpore alcuni mesi fa la storia di un neozelandese che viveva in tenda pur di fare lo stage all’Onu a Ginevra. “Solo i ragazzi che hanno delle famiglie ricche alle spalle – denunciò Hyde – possono permettersi di lavorare per le Ong e le agenzie dell’ONU”. Da allora, grazie alla mobilitazione di centinaia di ragazzi in rete e sui social, ventisette organizzazioni svizzere si sono messe all’opera e hanno concordato di riconoscere un salario minimo di circa 450 euro agli stagisti. Parliamo di circa 2000 ragazzi, impiegati dalle Organizzazioni non governative con sede a Ginevra che finora prestavano la loro opera gratuitamente, ottenendo in cambio delle referenze, da inserire nei loro curriculum. Certo, a Ginevra 450 euro non consentono di andare molto al di là della tenda del 22enne David Hyde, ma il gesto simbolico è già un passo in avanti. Intanto le 27 Ong, tramite Twitter, hanno pubblicizzato la loro iniziativa, con l’hashtag #WePayOurInterns, sperando che anche altre seguano il loro esempio. E in Italia come siamo messi? Per saperne di più.
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