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Data: 12/05/2017

Il report di Pieper parla di opacità e incoerenza dei dati finanziari di alcune ONG e ventila l’ipotesi che «alcuni corpi della Commissione» sfruttino la distribuzione di fondi «per portare avanti la loro agenda politica». Nel draft si chiede l’introduzione di regole armonizzate su trasparenza e monitoraggio dei finanziamenti alle ONG, sulla base delle quali Commissione, Parlamento e Corte dei conti europea possano controllare le attività delle singole organizzazioni.

Le opinioni di Markus Pieper sui finanziamenti delle ONG sono appoggiate da diversi politici conservatori soprattutto del PPE. Parlando al congresso del PPE a Malta alcune settimana fa, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha infatti ribadito il suo attacco a quello che ha definito “the NGO business of immigration”.

Sulla bozza di risoluzione verdi e socialisti hanno dato battaglia
, chiedendo al PPE di ritirare il testo perché ritengono che il testo miri a rendere difficile la vita delle organizzazioni non governative, in particolare quelle che criticano le politiche dell’Unione, e a creare un clima di sospetto su di loro.

Anche i grillini si sono già attivati a Bruxelles sulla scia di quanto presentato da Pieper. Il MoVimento 5 Stelle presenterà degli emendamenti per migliorare il testo che chiede più trasparenza a tutte le ONG, non solo quelle impegnate in operazioni di soccorso nel Mar Mediterraneo. “Chiederemo di tracciare l’utilizzo dei fondi pubblici, per far luce su l’opacità e l’incongruenza della Commissione europea nel finanziamento delle ONG. Chiederemo un sistema unico centralizzato di registrazione e gestione delle sovvenzioni e dichiarazione dello stato patrimoniale e delle remunerazioni dei dirigenti”, così hanno dichiarato alcuni giorni fa.


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