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BANDO - Dalla UE 32 milioni per la promozione della parità di genere nei PVS

Data: 31/08/2017

EuropeAid ha recentemente pubblicato il bando “Promoting Gender Equality and Women’s and Girls’ empowerment in developing countries” all’interno del programma Beni pubblici e sfide globali (GPGC) per la prevenzione della violenza a sfondo sessuale contro donne e ragazze. Si tratta di 32 milioni per il sostegno a progetti da implementare nei paesi classificati ad alto rischio per la violenza contro le donne a causa degli atteggiamenti delle donne nei confronti della violenza, della prevalenza della violenza durante la vita e della mancanza di leggi sulla violenza domestica. Co-finanziamento massimo del 90% per progetti di massimo 6 milioni di euro. Scadenza per l’invio dei concept note 25 ottobre 2017.

Bando “Promoting Gender Equality and Women’s and Girls’ empowerment in developing countries”

EuropeAid/154792/DH/ACT/Multi

Il bando ha l’obiettivo di rafforzare la capacità tecnica e finanziaria delle organizzazioni della società civile (OSC) locali al fine di promuovere i diritti delle donne e delle ragazze che vivono nei Paesi in via di sviluppo con un’alta prevalenza di violenza contro le donne e paesi colpiti dalle cosidette crisi dimenticate (vedi allegato N e allegato O).

Le azioni devono riguardare le seguenti priorità:
1. Far cessare la violenza contro le donne e le ragazze: lavorare per eliminare tutte le forme di violenza sessuale o di genere (SGBV) attraverso vari approcci che rendano le donne e le ragazze capaci di porre fine, evitare e sfuggire alla violenza e alle situazioni violente (ad esempio, empowerment sociale, politico ed economico).
2. Aumentare l’accesso alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi per i giovani, le donne e gli uomini: compresa l’educazione sessuale, le informazioni basate sulle prove, la pianificazione familiare e la moderna contraccezione, le cure e i servizi rilevanti non discriminatori, adeguati all’età e completi, come disposti dalla legislazione nazionale

Almeno il 65% dell’importo complessivo della sovvenzione deve essere assegnato a terze parti che operano a livello locale nel Paese/nei Paesi in cui si realizza il progetto per l’attuazione delle attività.

Tipi di azione (per applicant e co-applicant):
• Trasferimento di know-how e di esperienze sui temi del bando, fornendo: formazione e capacity building, assistenza tra pari e tutoraggio alle OSC locali in relazione a diversi aspetti dell’empowerment delle donne e delle ragazze (ad esempio relativamente alla ideazione di progetti di qualità e alla scrittura di proposte di progetto/domande di sovvenzione), al lavoro con diversi stakeholder, compresi ragazzi e uomini, leader religiosi e di opinione, per influenzare norme e stereotipi sociali; risposta ai bisogni di gruppi di destinatari diversi e beneficiari finali, gestione operativa e finanziaria delle sovvenzioni, monitoraggio, utilizzo di metodi di ricerca, raccolta di prove.
• Networking, scambio di buone pratiche ed esperienze e relative politiche di advocacy,
• Monitoraggio, valutazione, audit e supervisione della piano di sovvenzione.

Tutti i progetti, nella predisposizione delle attività dovrebbero applicare un approccio allo sviluppo basato sui diritti (Rights-Based Approach-RBA), comprendendo tutti i diritti umani pertinenti per il progetto.

Potranno partecipare al bando le persone giuridiche senza fini di lucro che rientrano nella categoria di OSC, comprese ONG non profit e fondazioni politiche indipendenti, organizzazioni locali e agenzie, istituzioni e organizzazioni no profit del settore privato, e loro reti a livello nazionale, regionale e internazionale, stabiliti nell’UE o in uno dei Paesi in via di sviluppo elencati nell’allegato N.

Il contributo comunitario può coprire non meno del 50% e non più del 90% delle spese ammissibili per un massimo di 6.000.000 euro. Non saranno presi in considerazione progetti che richiedano un contributo inferiore a € 5.000.000. I progetti devono avere una durata compresa fra 36 e 60 mesi.

I progetti devono svolgersi in almeno uno dei Paesi contenuti nell’allegato N e devono essere presentati da un partenariato di almeno due soggetti (un applicant e un co-applicant): almeno uno dei membri del partenariato deve rispondere alla definizione di “organizzazione locale” ovvero organizzazione con sede sociale nel Paese extra-UE nel quale si realizzerà il progetto istituita da uno strumento disciplinato dalla legislazione nazionale del paese interessato.


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