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Lavorare all’estero nell’Unione europea

Data: 20/10/2017

Lavorare all’estero nell’Unione europea

In quanto cittadino europeo, hai il diritto di lavorare in qualsiasi paese dell’Ue senza bisogno di un permesso di lavoro. Hai inoltre diritto a vivere in tale paese secondo determinate condizioni.

Prima di partire, controlla se hai diritto ad assistenza sanitaria, indennità di disoccupazione o trattamenti pensionistici. Ciascun paese dell’Unione europea è libero di definire il proprio sistema previdenziale in autonomia. Quando sono coinvolti due o più paesi, le norme europee stabiliscono quale sistema nazionale si applica.

Trovare un posto di lavoro
Davide, un fornaio italiano, desiderava raggiungere la propria compagna in Spagna e ha cominciato a cercare un lavoro. Grazie al sito Web La tua Europa, ha trovato EURES, il portale della mobilità professionale della Commissione europea, con un elenco di oltre 2 milioni di posti di lavoro disponibili nell’Ue, in tutti i paesi e in qualsiasi settore. Con sorpresa, ha scoperto l’apertura di una panetteria nella città in cui viveva la sua compagna e ha subito presentato la propria candidatura. La richiesta è stata accolta immediatamente e Davide ha inaugurato un nuovo capitolo della sua vita in Spagna.

La professione del fornaio non è regolamentata in Spagna, Davide quindi ha potuto iniziare a lavorare quasi immediatamente. Per alcune attività lavorative è richiesto il conseguimento di qualifiche riconosciute. Verifica nel database se puoi lavorare all’estero senza il riconoscimento delle tue qualifiche professionali. Scopri in quali paesi la tua professione è regolamentata sfruttando il database delle professioni regolamentate, disponibile sul sito Web La tua Europa. Se la tua professione non è presente nel database, è possibile che nel paese in questione questa attività non sia regolamentata.

Se desideri averne la certezza assoluta, puoi rivolgerti ai punti di contatto nazionali per conoscere le qualifiche professionali del paese in cui desideri lavorare. I punti di contatto nazionali possono aiutarti a individuare l’ente competente e la documentazione da presentare. Anche il sito Web La tua Europa mette a disposizione collegamenti utili per agevolarti nella creazione del CV europeo e del passaporto delle lingue, oltre a informazioni su come comportarti nel caso in cui non dovessi trovare lavoro all’estero.

Tessera professionale europea (EPC)
Per infermieri, farmacisti, fisioterapisti, guide montane e agenti immobiliari, l’Ue assicura una procedura di riconoscimento ancora più semplice. La tessera professionale europea (EPC) è una procedura elettronica che puoi utilizzare per ottenere il riconoscimento delle qualifiche professionali all’estero, in un altro paese dell’UE. Ogni operazione viene svolta online, in questo modo è semplice seguire lo stato della tua domanda e riutilizzare i documenti già caricati per presentare nuove domande in altri paesi.

Attualmente la tessera professionale europea è disponibile solo per: infermieri responsabili dell’assistenza generale, farmacisti, fisioterapisti, guide montane e agenti immobiliari. In futuro tale procedura potrebbe essere estesa ad altre professioni.

Occupazioni transfrontaliere
Se vivi in un paese europeo e lavori in paese diverso, sei considerato un pendolare transfrontaliero. Nella vita quotidiana sarai soggetto alle normative di entrambi i paesi. Le leggi del paese in cui lavori riguardano l’occupazione e le imposte sul reddito. Le leggi del paese in cui vivi riguardano le imposte sugli immobili e le formalità in materia di residenza.

Come pendolare transfrontaliero hai anche diritto ad alcune agevolazioni, ad esempio a spese di viaggio ridotte o premi pensionistici. Non lasciarti sfuggire questi vantaggi, come stava per succedere ad Alessandra. Alessandra vive in Italia con il marito e i loro tre figli, ma lavora in Austria. Ha presentato domanda per un abbonamento ferroviario scontato per famiglie numerose, ma la sua domanda è stata respinta perché né lei né i suoi figli vivono in Austria.

Alessandra era sicura di avere diritto allo sconto, si è rivolta quindi ai diversi servizi di assistenza dell’Ue a disposizione dei cittadini. Grazie al supporto di questi servizi, è riuscita a dimostrare di avere diritto a tariffe ferroviarie più convenienti nel paese in cui lavora, se tali riduzioni esistono e sono previste per i cittadini del paese in questione.


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