Data: 05/03/2009
Newsletter dell’AICCRE
IL NOSTRO FEDERALISMO (SOLIDALE) PER L’ITALIA CHE CAMBIA
RIFORMARE L’ITALIA CON UN FEDERALISMO SOLIDALE, SOSTANZIALE E NON SOLO TRIBUTARIO. LO CHIEDE L’AICCRE, CHE COSI ENTRA NEL VIVO DEL DIBATTITO SULLE RIFORME ISTITUZIONALI.
Riformare la Pubblica Amministrazione nel segno del federalismo; rafforzare le Assemblee elettive degli Enti locali e regionali per evitare eccessi di presidenzialismo; attuare il federalismo fiscale e finanziario con adeguati meccanismi di perequazione; istituire il Senato federale formato esclusivamente da eletti regionali e locali. Sono alcune richieste dell’AICCRE, che cosi entra nel vivo del dibattito italiano sulle riforme istituzionali. Altra proposta, quella di istituire il “Bicameralismo regionale” con la formazione dei Consigli delle autonomie a latere dei Consigli regionali. Altro tema caldo, quello delle province: l’associazione e contraria alla loro eliminazione indiscriminata che creerebbe un vuoto istituzionale tra piccole realta locali e regioni. Favorevole, invece, all’istituzione delle Citta metropolitane che passa attraverso un riordino delle competenze degli Enti locali. La necessita di un federalismo solidale, sostanziale e non solo tributario, nasce dalla constatazione che “lo Stato centralizzato e inadeguato ed inefficiente rispetto alla nuova governance” e che il federalismo stesso e la cura per colmare sia “l’ipertrofia delle istituzioni” che il distacco tra cittadini ed istituzioni. Ma per far questo, bisogna abbandonare la retorica che spesso accompagna il dibattito sulle riforme istituzionali e “cercare invece una fortissima e convergente volonta politica”.
IL DOCUMENTO COMPLETO
LE RIFORME ISTITUZIONALI E IL FEDERALISMO La Direzione nazionale dell’AICCRE ha preso in esame lo stato delle riforme istituzionali in Italia, con particolare attenzione al federalismo istituzionale, finanziario e fiscale strettamente collegati, con riferimento al dibattito parlamentare sul federalismo fiscale. La posizione dell’Aiccre e nota ed e stata ribadita in piu occasioni dalla sua Direzione e dal suo Consiglio nazionale e puo cosi sintetizzarsi:
1. Scelta decisa e irreversibile a favore di un sistema federale come processo e non come un dato statico, fondato su un pluralismo di sovranita territoriali ed istituzionali dal livello locale a quello europeo che si uniscono e si suddividono, con una distribuzione funzionale dei compiti e delle risorse finanziarie e strumentali. L’Aiccre resta convinta che il federalismo si costruisce partendo dai compiti derivanti dalle funzioni fondamentali e non dai tributi. Lo Stato centralizzato si rivela inadeguato ed inefficiente rispetto alla nuova governance e da cio deriva la necessita di un profondo processo di ridistribuzione dei poteri nell’ambito del processo di costruzione europea e con una scelta netta a favore del federalismo. 2. La realta italiana manifesta un crescente distacco tra cittadini e istituzioni per cui il federalismo potrebbe considerarsi come un “atto dovuto” per contrastare tale distacco. Poiché pero l’opinione pubblica, nel suo insieme, non pare orientata verso tale direzione o particolarmente informata delle “opzioni” proposte, occorre una fortissima e convergente volonta politica senza indulgere ad affermazioni retoriche. Occorrerebbe combattere la ipertrofia delle istituzioni, che si accompagna spesso alla perdita di peso della politica e al rischio della deresponsabilizzazione a tutti i livelli; assicurare un permanente confronto tra cultura e politica per sostenere il processo di riforma e stimolare anche la definizione di un nuovo e corretto ruolo dei partiti politici, aperti alla partecipazione dei cittadini e alla loro formazione politica. 3. Sarebbe urgente quindi procedere a: - Un coraggioso e immediato processo attuativo delle norme gia approvate, specie degli art. 118 e 119 della Costituzione. - Realizzare in concreto il principio della sussidiarieta, interdipendente in senso federale, per dare efficienza, legittimazione e responsabilita ai vari livelli istituzionali. - Riformare la Pubblica Amministrazione, attuando il federalismo anche nella valorizzazione delle risorse umane di tale settore. In Germania l’11% del personale e impegnato nella P.A. centrale e l’89% nell’ambito locale; in Spagna rispettivamente il 38% e il 62%; in Italia tale rapporto risulta rovesciato. - L’elezione diretta dei Sindaci e dei Presidenti degli Enti locali e regionali, ha rafforzato la stabilita degli esecutivi, ma richiede, per evitare eccessi di presidenzialismo, che l’insostituibile ruolo delle Assemblee elettive sia rafforzato con adeguati strumenti di controllo democratico sugli esecutivi.
Sito web: www.europaregioni.it
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