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L’UE si avvia verso la creazione di una “società del riciclaggio”

Data: 20/01/2011

La Commissione europea ha pubblicato ieri una relazione sui risultati ottenuti dagli Stati membri nella prevenzione e nel riciclaggio dei rifiuti.

Da quanto emerge, anche se alcuni paesi hanno compiuto progressi eccellenti, si è ancora lontani dal raggiungere l’obiettivo a lungo termine di una “società del riciclaggio”, in cui non solo si eviti di produrre rifiuti ma li si utilizzi anche come vera e propria risorsa.

Secondo quanto affermato dalla relazione, la produzione complessiva di rifiuti è tendenzialmente in aumento (nel migliore dei casi, in via di stabilizzazione) nella maggior parte degli Stati membri, ma ad un ritmo più lento della crescita economica.

Negli ultimi dieci anni, la produzione di rifiuti urbani si è stabilizzata su circa 524 kg pro capite all’anno, sebbene nello stesso periodo i consumi domestici siano aumentati mediamente del 16%.

Per ridurre la quantità di rifiuti prodotti, in valore assoluto, si potrebbe pertanto fare di più. Il 25% del cibo acquistato dalle famiglie europee, ad esempio, finisce nella spazzatura.

Si potrebbe evitare di gettar via circa il 60% di questi rifiuti, con un risparmio dell’ordine di 500 euro all'anno per famiglia. Esistono tuttavia enormi differenze tra uno Stato membro e l’altro.

I tassi di riciclaggio variano da pochi punti percentuali ad un massimo del 70%. In alcuni paesi lo smaltimento in discarica è virtualmente scomparso, in altri più del 90% dei rifiuti viene ancora interrato.

Ciò sta ad indicare che gli obiettivi minimi attuali dell’UE in materia di raccolta e riciclaggio possono essere notevolmente migliorati.

Sito web: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/46&format=HTML&aged=0&language=IT&guiLanguage=en


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