English version

Videointervista - Salvini: le imprese devono sfruttare meglio l'Europa

Data: 25/01/2011

C'è ancora molto da fare in termini di rappresentatività delle imprese presso le istituzioni europee. Tante risorse europee non sono adeguatamente utilizzate. Ci sono opportunità importanti che possono essere colte solo attraverso un impegno concreto e con il supporto di competenze adeguate

Mauro Bellini


15 Gennaio 2011

Le piccole e medie imprese non potranno essere più utilizzate come bancomat da parte della Pubblica amministrazione e potranno contare su tempi di pagamento corretti ed "europei". Si ratta di un grande impegno per garantire pari requisiti e pari garanzie per tutte le imprese che vogliono competere a livello europeo. Matteo Salvini membro delle Commissionei Mercato interno e Commercio internazionale, entrambe molto focalizzate sui temi delle imprese, giudica positivamente le attività svolte nel corso del 2010 a parrtre dal provvedimento volto a correggere il grande problema dei ritardati pagamenti.


"Un provvedimento molto importante - osserva a Europarlamento24 - trattato dalla nostra Commissione e poi approvato dal Parlamento, riguarda i ritardi dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni. E che coinvolge le pubbliche amministrazioni, le Asl, gli Enti pubblici che pagano con ritardi inaccettabili per le imprese. Il Pubblico, appena questo provvedimento sarà regolarmente recepito a livello nazionale, dovrà pagare a 30 o 60 giorni, pena interessi dell'8%. Le imprese non potranno più essere utilizzate come "bancomat" e potranno contare su risorse quanto mai necessarie per alimentare l'attività economica o addirittura per garantire la loro stessa sussistenza".

Sul ruolo del Parlamento Europeo a supporto della ripresa economica Matteo salvini è scettico: " I poteri reali del Parlamento Europeo su questi temi sono molto limitati - osserva - sono i singoli Paesi ed è la Commissione europea che possono agire con strumenti concreti. Il Parlamento Europeo certamente rappresenta un aiuto e un supporto attraverso finanziamenti erogati a progetto. Interventi importanti ma ovvimente che non hanno un valore strutturale".
Salvini richiama una maggiore attenzione e importanza alla conoscenza delle risorse e delle opportunità connesse all'Europa: "Una fonte molto importante di finanziamento assai poco sfruttata in Italia è rappresentata dalla finanza agevolata per le imprese e per gli enti locali. Ed è estremamente importante aumentare la conoscenza delle imprese e delle associazioni nei confronti di queste opportunità e delle modalità per poterle ottenere".

Salvini rilancia la necessità di contare su una migliore rappresentatività delle imprese a livello europeo: "C'è ancora molto da fare - sostiene -. O le imprese hanno le "spalle larghe" e possono contare su risorse interne in grado di seguire con attenzione i vari dossier, oppure il rischio è quello di non poter cogliere le opportunità. Ci sono - sottolinea - esempi positivi di enti e associazioni che hanno sede e ufficio a Bruxelles e sono in grado di dare un supporto concreto anche ospitando sistematicamente delegazioni di Confindustria, di Assolombarda, di Compagnia delle Opere e di altre organizzazioni e allora si riesce a "far funzionare" il rapporto con le istituzioni, diversamente la piccola e la media impresa, da "sola" non ha la possibilità di giocare la partita europea. I bandi sono complessi, ci sono 400-500 pagine, magari non c'è nemmeno la versione tradotta e il recupero e la interpretazione delle informazioni richiede un impegno e un investimento, in termini di conoscenze e di relazioni che la singola impresa non è in grado di sostenere".

Per Salvini quella della lobby, dell'associazione di imprese per sfruttare le grandi opportunità delle istituzioni europee è una sfida molto importante. "O c'è qualcuno che segue un dossier sette giorni su sette con la capacità di chiedere e fornire in tempo relale le informazioni che servono - insiste - altrimenti si rischia di essere inefficaci".

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1217,00.html


Pagina precedente