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Videointervista - Gardini: sicurezza alimentare e ambiente in primo piano

Data: 25/01/2011

L'Italia e il Parlamento europeo stanno facendo molto sui temi della sicurezza alimentare. Per il nostro Paese è prioritario difendere le eccellenze e i primati del proprio patrimonio alimentare.

Mauro Bellini


15 Gennaio 2011

Nel 2010 c'è stato un grande lavoro sul tema della sicurezza alimentare e sui temi dell'etichettatura e un grande dibattito in parallelo sui temi dell'ambiente. Per Elisabetta Gardini, membro della Commissione per l'ambiente, per la sanità pubblica e per la scurezza alimentare, il 2010 è stato un anno importante. "L'Italia sul tema della sicurezza alimentare ha svolto un ruolo importante - dichiara a Europarlamento24 - , e tuttora sta portando avanti progetti con grande impegno. In particolare sul tema della sicurezza alimentare c'è tutto un grande lavoro di analisi e verifica che è in questo periodo in capo all'Efsa, l'Authority per la sicurezza alimentare con sede a Parma. Su questa discussione - sottolinea - emerge con forza il tema delle differenze tra i vari Paesi. Il grande problema e la grande sfida è quella di armonizzare gli interessi di 27 Paesi con un approccio culturale che è naturalmente diverso. Ma per l'Italia la cultura alimentare rappresenta uno dei temi strategici ed è fondamentale difendere le nostre eccellenze pur nel rispetto degli interessi di tutti gli altri Paesi".

Come unica italiana della rappresentanza del Parlamento Europeo al recente Vertice mondiale sul Clima di Cancun Elisabetta Gardini sottolinea innanzitutto l'importanza di questo vertice e di come si debba essere consapevoli che le decisioni sul tema dell'ambiente hanno un impatto importantissimo sia sull'ambiente sia sui soggetti che operano quotidianamente nelle imprese e nelle attività economiche.

"Occorre fare attenzione - osserva - a non correre il rischio di voler governare i temi dell'ambiente con regole astratte, calate dall'alto, ma di tenere in seria considerazione la realizzabilità degli impegni che si devono assumere per migliorare il rapporto tra l'industria e l'ambiente. Occorre muoversi con la consapevolezza che ci sono decisioni operative, come ad esempio quelle sul valore delle emissioni Co2 sui veicoli commerciali leggeri, sulle quali è necessario mettere in campo un sano realismo. Le cifre sulle quali si sta discutendo sono certamente importanti per migliorare la qualità dell'ambiente, ma serve valutarle anche tenendo conto della reale possibilità di aziende di piccole dimensioni di adeguare il loro parco macchine alle nuove regole. Occorre costruire un equilibrio reale tra la definizione di nuove regole e la loro reale e concreta implementazione nella realtà delle cose e delle imprese. Il rischio - sottolinea Gardini - è l'astrazione, la teorizzazione di un modello magari perfetto per prefigurare un nuovo rapporto con l'ambiente, ma poi non concretamente realizzabile o che si trasforma in un freno pesante per le imprese".
La grade sfida è coniugare l'attenzione all'ambiente con lo sviluppo economico. "Di riuscire a pianificare dei reali progressi in termi di maggiore attenzione all'ambiente che siano effettivamente e concretamente realizzabili e sostenibili dalle imprese in modo strutturale e continuativo".

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1178,00.html


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