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Più efficienza energetica e meno emissioni per l'UE

Data: 10/03/2011

Gli sforzi compiuti dall'UE per affrontare i cambiamenti climatici, rispettando il fabbisogno energetico europeo, rientrano nella strategia Europa 2020.

Questa strategia prevede tre obiettivi quantitativi da raggiungere entro il 2020: ridurre le emissioni di gas serra del 20%, ricavare il 20% dell'energia da fonti rinnovabili e tagliare del 20% il consumo energetico.

Se sul fronte emissioni e rinnovabili si è sulla buona strada, per il consumo si registrano forti ritardi. Da qui la volontà della Commissione di raddoppiare gli sforzi, delineando una strategia a lungo termine per trasformare l'Unione europea in un'economia a basse emissioni di CO2, ma pur sempre competitiva.

Il nuovo piano per l'efficienza energetica , che tra l'altro potrebbe aiutare le famiglie a risparmiare ben 1 000 euro all'anno sulla bolletta di luce e gas e contribuire a creare fino a 2 milioni di nuovi posti di lavoro, sollecita: i governi a ridurre il consumo di energia in almeno il 3% degli edifici pubblici ogni anno e a tener conto dell'efficienza energetica nell'acquisto di beni e servizi; le imprese a tagliare il consumo energetico negli edifici commerciali; un'ulteriore riduzione del consumo degli elettrodomestici; una produzione più efficiente di energia elettrica e calore; requisiti di efficienza energetica per gli impianti industriali; la pratica dell'audit energetico nelle grandi aziende; la realizzazione di reti e contatori intelligenti, che consentano di ridurre i consumi e calcolare i risparmi.

La tabella di marcia verso un'economia competitiva a basse emissioni di CO2 illustra come l'UE possa ulteriormente tagliare le emissioni di gas serra, ad appena il 5-20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050, diventando al tempo stesso più competitiva. Servirebbero però ulteriori 270 miliardi di euro di investimenti all'anno in tecnologie verdi e trasporti, infrastrutture, come reti elettriche intelligenti, e tutela dell'ambiente.

Questi andrebbero ad aggiungersi agli attuali investimenti che ammontano in totale al 19% del PIL dell'UE. In parte potrebbero contribuire i risparmi, dell'ordine di 175-320 miliardi di euro all'anno, derivanti dalle minori importazioni di petrolio e gas.

Sito web: http://ec.europa.eu/news/energy/110309_1_it.htm


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