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Data: 29/03/2011
Le direttive europee recepite dallo Stato italiano sulla nascita di una rete ferroviaria comune a livello europeo mirano a migliorare la rete infrastrutturale per lo sviluppo economico.
Il mercato unico europeo ha favorito la nascita di nuove esigenze non solo relative al commercio e allo scambio di beni e servizi ma ha scaturito anche riflessioni e considerazioni circa le infrastrutture che permettono lo sviluppo e la crescita del mercato europeo come il trasporto ferroviario.
Sulla base di questi nuovi bisogni, le istituzioni europee hanno adottato direttive e regolamenti finalizzati alla nascita di una rete ferroviaria comune.
Il decreto legislativo 15 del 25 gennaio 2010 rappresenta il documento con cui l'Italia recepisce la direttiva 2007/58/Ce, che modifica le direttive 91/440/Ce, relativa allo sviluppo delle Ferrovie Comunitarie, e 2001/14/Ce relativa alla ripartizione della capacità di infrastruttura ferroviaria e all'imposizione dei diritti per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria.
Queste direttive si applicano alla gestione dell'infrastruttura ferroviaria e alle attività di trasporto delle imprese ferroviarie stabilite o che si stabiliranno in uno Stato membro.
Sono escluse dal campo di applicazione delle presenti direttive le imprese ferroviarie la cui attività si limita all'esercizio di servizi di trasporto urbani, extraurbani o regionali.
Le imprese ferroviarie interessate dalla presente direttiva godranno del diritto di accesso all'infrastruttura in tutti gli altri paesi dell'Ue per l'esercizio di tutti i servizi di trasporto merci ferroviario e i servizi di trasporto internazionale di passeggeri.
Inoltre, la direttiva stabilisce l'importante distinzione fra l'esercizio dei servizi di trasporto e la gestione dell'infrastruttura, identificando la necessità di gestire separatamente queste due aree al fine di favorire il futuro sviluppo e l'efficienza delle ferrovie comunitarie.
Informazioni più dettagliate sono disponibili nei documenti allegati che potete trovare sul sito riportato di seguito.
Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1227,00.html
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