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Nucleare: non c'è l'accordo sugli stress test

Data: 19/04/2011

Il Parlamento ha bocciato la risoluzione che proponeva di fissare standard comuni sulla sicurezza atomica.

energia24.com


08 Aprile 2011

Il Parlamento europeo ha bocciato la risoluzione sugli stress test per le centrali nucleari e sui nuovi criteri di sicurezza da applicare agli impianti. Il Vecchio continente ha perso così l'ennesima occasione di fissare standard comuni europei sulla sicurezza nucleare.

Attualmente il compito è demandato alle singole autorità nazionali, mentre la risoluzione ipotizzava di rendere obbligatorio e vincolante il rispetto dei criteri sanciti dell'Iaea (International Atomic Energy Agency) e che oggi vengono seguiti solo su base volontaria.

Il dibattito si era aperto in un clima di protesta, con poster anti-nucleare e pro-rinnovabili agitati da diversi deputati, in segno di disaccordo con l'attuale politica energetica europea.

Le critiche erano giunte soprattutto dai gruppi dei Verdi e dei Socialisti europei; in particolare i verdi tedeschi hanno giudicato 'troppo poco incisivi' i test e hanno sottolineato come questi debbano essere affidati a team di 'esperti internazionali' e non alle autorità nazionali. Le sinistre volevano imporre anche l'obbligo di spegnimento e immediato decommissioning per le centrali che non avessero superato i test, mentre il testo della risoluzione parlava di generici 'interventi graduali' da adottare in caso di bocciatura di un impianto, tenendo la chiusura come ultima ratio.

Critiche di tutt'altro tenore al testo sono giunte invece dai conservatori britannici secondo i quali la moratoria, stabilita dalla risoluzione in attesa dei risultati degli stress test, è come 'decidere una condanna senza avere prima le prove del reato'.

In particolare secondo Giles Chichester dei Conservatori e Riformisti europei, non bisogna dimenticare che "c'è un abisso tra i reattori costruiti 15 anni fa in Giappone e i nuovi impianti europei. E un abisso c'è anche tra il rischio sismico dei due continenti". Una moratoria sul nucleare "non si baserebbe su nessuna evidenza".

A nulla sono servite le precisazioni del Commissario all'energia, Guenther Oettinger, che ha spiegato come allo stato attuale delle normative 'non è possibile condurre test a livello europeo' né l'appello della presidenza di turno ungherese che ha sottolineato come 'i 14 paesi dell'Unione che hanno scelto il nucleare non possono spegnere i loro impianti'.

Alla fine la risoluzione è stata bocciata dagli eurodeputati, ottenendo soltanto 264 voti favorevoli, ben 300 contrari e 61 astensioni.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,75_ART_1500,00.html


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