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La metà dei giovani europei è disposta a lavorare all'estero

Data: 16/05/2011

Secondo l'ultima indagine Eurobarometro, il 53% dei giovani europei è disposto a lavorare in un altro paese europeo, ma la mancanza di mezzi economici scoraggia molti di loro a compiere il primo passo in questa direzione, svolgendo all'estero una parte dei loro studi.

L'indagine evidenzia l'esistenza di un enorme divario tra il diffuso desiderio dei giovani di lavorare all'estero e l'effettiva mobilità delle forze di lavoro: meno del 3% della popolazione attiva europea vive attualmente fuori dei propri confini nazionali.

L'indagine, condotta nell'ambito della strategia "Youth on the Move" della Commissione, è pubblicata alla vigilia della Settimana europea della gioventù 2011 (15-21 maggio).

È dimostrato che gli studenti che compiono all'estero una parte dei loro studi o della loro formazione vedono aumentare le proprie possibilità di impiego e hanno maggiori probabilità di lavorare all'estero in un momento successivo della loro vita.

I datori di lavoro giudicano con favore le competenze acquisite, come la capacità di parlare una lingua straniera, l'adattabilità e le competenze interpersonali.

Dall'indagine emerge che soltanto un giovane europeo su sette (14%) è stato all'estero per motivi di studio o di formazione. Molti sono impossibilitati a farlo per mancanza di mezzi economici.

Tra coloro che avrebbero voluto recarsi all'estero, il 33% afferma di avervi dovuto rinunciare perché non poteva permetterselo; quasi i due terzi (63%) di coloro che hanno compiuto tale esperienza hanno dovuto fare ricorso a finanziamenti privati o intaccare i propri risparmi.


Per ulteriori informazioni potete consultare il sito riportato di seguito.

Sito web: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/567&format=HTML&aged=0&language=IT&guiLanguage=fr


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