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Italia chiamata a rispettare la direttiva Iva sull’esenzione delle navi

Data: 31/05/2011

Per la Commissione va modificata la legge vigente, che in alcuni casi restringe, ma in altri amplia il dettato europeo. A due mesi dalla Corte Ue.


20 Maggio 2011

La Commissione europea ha ufficialmente chiesto all'Italia di modificare la propria legislazione per renderla conforme alle regole sull'esenzione per le navi previste dalla direttiva Iva.
La direttiva autorizza, a determinate condizioni, l'esenzione dall'Iva per la cessione di beni destinati al rifornimento e al vettovagliamento delle navi che navigano in alto mare, nonché per le cessioni, trasformazioni, riparazioni, manutenzioni e locazioni di tali navi.

La legge italiana va oltre quanto previsto dalla direttiva e applica un'esenzione Iva alle navi commerciali che non navigano in alto mare.
Esclude invece dall'esenzione alcuni servizi che dovrebbero esservi inclusi e prevede l'esenzione per le navi destinate agli enti pubblici, cosa che è contraria alla direttiva Iva.

In linea di principio le esenzioni devono essere applicate in maniera uniforme.
L'estensione della loro applicazione da parte di uno Stato membro crea una distorsione tra gli Stati membri in quanto la parte dell'Iva conferita al bilancio Ue ( risorse proprie) non viene riscossa.

La richiesta della Commissione assume la forma di un parere motivato, ossia è la seconda fase del procedimento di infrazione. In assenza di regolarizzazione entro i due mesi che seguono l'invio del parere motivato, la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia dell'Unione europea.

La Commissione aveva inviato alle autorità italiane una lettera di messa in mora il 15 maggio 2009. In risposta a questa lettera le autorità italiane si erano impegnate a conformare la loro legislazione a quella dell'Ue. Ma a oggi la legge italiana non è ancora stata modificata.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1559,00.html


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