English version

Non si congela il bilancio Ue se prima non si chiarisce dove tagliare

Data: 14/06/2011

Se tutti gli obiettivi concordati per l'Ue dovranno essere portati a compimento sarà invece necessario un aumento del 5% rispetto al bilancio del 2013. I commenti di Alfredo Pallone e Paolo De Castro.


08 Giugno 2011

Per lo spagnolo Salvador Garriga Polledo, responsabile della relazione sul bilancio settennale (il quadro finanziario pluriennale), va posta fine alla cattiva abitudine di prendere un impegno politico senza le risorse finanziarie sufficienti per sostenerlo.
E per Jutta Haug, presidente della commissione speciale del Parlamento europeo sulle sfide politiche, il quadro finanziario pluriennale deve riflettere la strategia Ue 2020 e altre politiche concordate.
Ossia, se si chiedono aumenti di spesa è per rispettare gli obiettivi, nello spirito di un bilancio realistico e realizzabile.

Con la relazione, approvata con 468 voti a favore, 134 voti contrari e 54 astensioni, i deputati ritengono che il congelamento dei bilanci al livello del 2013 non rappresenti un'opzione auspicabile.
Un aumento di almeno il 5% sopra il livello del 2013, come proposto, vorrebbe dire che il bilancio Ue dovrebbe essere di circa l'1,11% del Reddito nazionale lordo dell'Ue totale, rispetto all'1,06% previsto per il 2013.

I deputati invitano gli Stati membri che auspicano un congelamento o una riduzione dei bilanci a lungo termine a individuare con chiarezza quali priorità o progetti politici intendano abbandonare, per poter far fronte a un taglio di bilancio.

Il Parlamento teme che le restrizioni di bilancio possano compromettere sia l'incremento della spesa per la ricerca e l'innovazione già approvato sia gli investimenti per le infrastrutture, la politica estera e l'allargamento.

La risoluzione ricorda che la politica regionale (fondi di coesione e strutturali) e la spesa agricola dovrebbero rimanere ai livelli attuali.

Riguardo la decisione odierna, Alfredo Pallone ha condiviso l'apparato e il contenuto della relazione: «gli strumenti finanziari, che l'Unione deve porre in essere nel prossimo futuro, dovranno essere efficaci e far si che l'intero territorio europeo sia rafforzato e pronto ad affrontare le sfide del mercato globale».
Pallone però non ritiene opportuno «inserire un riferimento alla tassa sulle transazioni finanziarie nel rapporto, che tratta delle prospettive finanziarie e della loro ripartizione per i prossimi anni», ritenendolo meritevole di un'analisi approfondita a parte.

Soddisfatto il Presidente della Commissione Agricoltura Paolo De Castro in relazione ai pronunciamenti riguardo una Politica agricola comune post-2013 robusta e certa nell'ammontare delle risorse finanziarie. Un risultato che per De Castro è frutto del lavoro di squadra dell'Europarlamento: «quello di oggi è un passo importantissimo verso una Pac del futuro vicina ad agricoltori e cittadini europei, all'altezza delle sfide globali».

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1596,00.html


Pagina precedente