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Efficienza energetica: l'Ue prova la via di una nuova direttiva

Data: 28/06/2011

La Commissione ha proposto nuove misure per ridurre i consumi di elettricità e gas, ma di eventuali obiettivi nazionali vincolanti per il 2020 si discuterà solo nel 2014.

energia24.com - L.Re


24 Giugno 2011

Misure vincolanti ma senza obiettivi definiti (e obbligatori) per gli Stati membri: è questo il paradosso della proposta di una nuova direttiva sull'efficienza energetica, appena lanciata dalla Commissione europea.
Con il provvedimento, Bruxelles intende colmare il ritardo in uno dei tre pilastri della sua politica energetica per il 2020.

Mentre sulle rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni siamo in linea con i traguardi stabiliti in sede comunitaria, l'efficienza energetica rimane un tallone d'Achille che potrebbe compromettere l'intero pacchetto.

L'Europa dovrebbe arrivare al 2020 con un taglio pari al 20% sui consumi di energia primaria, rispetto al 1990; tradotto in cifre, significa 368 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep).
Tuttavia, allo stato attuale potremmo raggiungere soltanto metà di questa riduzione.

È in questo fossato che si colloca la proposta della Commissione, introducendo delle iniziative, in buona parte riprese dal piano per l'efficienza energetica dello scorso marzo, in tutti i settori: pubblica amministrazione, servizi, produzione di energia, famiglie e industrie.

Per il 2012 e 2013, gli Stati membri dovranno definire dei programmi nazionali sull'efficienza energetica (con misure vincolanti); nel 2014, invece, la Commissione valuterà i risultati ottenuti e deciderà se fissare degli obiettivi obbligatori per ciascun Paese. In altri termini: se i governi saranno troppo pigri nell'applicare le nuove norme, Bruxelles potrà rendere vincolante il terzo pilastro del pacchetto energia (-20% di consumi) al pari degli altri due.

Non bisogna confondere, lo ricordiamo, l'efficienza con il risparmio. Risparmiare energia è come spegnere una lampadina e rimanere al buio; efficienza significa tenere accesa quella lampadina ma consumando meno elettricità, per esempio sostituendola con una a basso consumo.

Secondo la Commissione, la proposta di direttiva - che accoglie i recenti appelli verso una maggiore efficienza del Consiglio europeo e del Parlamento - comporta numerosi vantaggi.
Si parla di risparmi annuali fino a mille euro per ogni nucleo familiare, di rafforzare la competitività dell'industria europea creando circa due milioni di posti di lavoro aggiuntivi, ridurre la dipendenza energetica dai Paesi extra Ue, diminuire le emissioni inquinanti.

Un ruolo di primo piano è assegnato al settore pubblico, i cui consumi di energia incidono per il 19% sul Pil europeo e i cui edifici costituiscono il 12% dell'intero parco edilizio del Vecchio Continente. Secondo la proposta di direttiva, gli enti pubblici dovranno rinnovare ogni anno almeno il 3% della superficie totale dei loro uffici, rispettando gli standard minimi di efficienza energetica.

La Commissione vuole anche favorire il cosiddetto “green public procurement”, gli acquisti verdi della pubblica amministrazione che dovrà scegliere prodotti e servizi orientati alla riduzione dei consumi.
Gli Stati membri dovranno definire dei “regimi di risparmio energetico”, come si legge nella nota della Commissione, per abbassare i consumi finali di energia dell'1,5% ogni anno; Bruxelles lascia la porta aperta a diversi interventi, ma suggerisce di obbligare le società che distribuiscono o vendono elettricità e gas a risparmiare ogni anno l'1,5% di energia, calcolato sul volume delle proprie vendite dell'anno precedente, promuovendo interventi di efficienza presso i clienti finali (come l'isolamento dei tetti e l'installazione di doppi vetri).

La Commissione ha previsto anche benefici per famiglie e imprese: in particolare, la fatturazione dovrà essere più frequente e calcolata sui consumi reali e si dovranno installare i contatori elettronici individuali. Tra le altre misure: audit energetici obbligatori per le aziende di maggiori dimensioni per individuare gli sprechi di energia e ridurre di conseguenza i consumi, anche investendo sulle migliori tecnologie disponibili, tariffe di rete calcolate sui criteri di efficienza, piani nazionali decennali per sviluppare la cogenerazione e il teleriscaldamento e rendere così più efficiente la produzione di elettricità e calore.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,75_ART_1623,00.html


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