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Più scelta e prezzi ridotti per il roaming

Data: 07/07/2011

Le nuove proposte per il settore della telefonia mobile in Europa puntano a ridurre sensibilmente le tariffe di roaming. Ci si avvicinerà così all'obiettivo, fissato dall'agenda digitale per il 2015, di creare un mercato delle comunicazioni integrato per eliminare le enormi differenze tra le tariffe nazionali e quelle di roaming.

La proposta affronta alla radice la causa delle elevate tariffe di roaming (cioè la mancanza di concorrenza) aprendo il mercato a nuovi operatori e offrendo una maggiore scelta ai consumatori. Le nuove regole imporranno agli operatori nazionali di consentire ai concorrenti di accedere alle loro reti a prezzi all'ingrosso regolamentati.

I consumatori potranno inoltre scegliere di passare dal loro operatore nazionale a un altro fornitore di servizi di roaming. Il passaggio sarà automatico, senza dover cambiare il numero di telefono o la carta SIM. Facilitando l'accesso ai servizi e ampliando la scelta si rafforzerà la concorrenza, con conseguente riduzione delle tariffe, ma ci vorrà del tempo.

Nel frattempo, per il roaming dati sarà applicato un massimale tariffario di 90 centesimi per megabyte (MB) a partire da luglio 2012, che scenderà a 50 centesimi entro luglio 2014.

Nel 2010 i consumatori pagavano in media 1,06 euro per MB per scaricare dati in un altro paese dell'UE. In alcuni casi la tariffa poteva arrivare fino a 12 euro per MB.

Il massimale per il traffico dati si aggiunge a quello già introdotto per le telefonate e gli sms: 35 centesimi al minuto per le chiamate effettuate e 11 per quelle ricevute. Il massimale per telefonate e sms scade a giugno 2012 e verrà prorogato fino a metà del 2016.

I consumatori continueranno a beneficiare della norma contro le "bollette shock", che limita le spese di roaming a 50 euro, salvo accettazione esplicita di un massimale diverso.

L'attuale massimale per i prezzi all'ingrosso, ossia quelli che gli operatori fanno pagare ai concorrenti per l'utilizzo della propria rete, rimarrà in vigore fino al 2022.

Secondo la Commissione, la nuova normativa rafforzerà la concorrenza transfrontaliera, portando i prezzi ben al di sotto degli attuali livelli.

La proposta passa ora all'esame del Parlamento europeo e dei governi nazionali.

Sito web: http://ec.europa.eu/news/science/110706_it.htm


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