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L’Europa punta sulla fotonica per la banda larga ad alta velocità

Data: 12/07/2011

Stanno per partire 13 progetti per sviluppare tecnologie in grado di fornire un accesso domestico a internet superveloce, superiore a 1 Gigabit/secondo. In Austria, Germania, Israele, Polonia e Regno Unito. Investimento totale di 22,3 milioni di euro.


28 Giugno 2011

Sono obiettivi dell’Agenda Digitale fornire ai cittadini europei un accesso veloce e superveloce a internet entro il 2020 e stimolare gli investimenti nella ricerca europea nel campo della tecnologia dell’informazione e della comunicazione.

Per raggiungerli la fotonica può essere uno strumento valido. Tanto che stanno per partire 13 progetti che si propongono di sviluppare tecnologie in grado di fornire un accesso domestico a internet superveloce, superiore a 1 Gigabit/secondo.
I progetti, che si svolgeranno nell’arco di due o tre anni, sono stati selezionati in modo congiunto, nel 2010, dalla Commissione europea e da Austria, Germania, Israele, Polonia e Regno Unito, che contribuiranno a finanziarli con un investimento totale di 22,3 milioni di euro.

Tutti i progetti si concentrano in particolare sul modo in cui i componenti (ricetrasmettitori, amplificatori e router) e i sistemi informatici potranno fornire agli abbonati una velocità di 1 Gigabit/secondo e oltre e, contemporaneamente, ridurre i costi operativi per la banda larga superveloce.

Il fine è di sviluppare una tecnologia che consenta ai consumatori di ottenere un servizio più veloce senza costi aggiuntivi. La Commissione fornisce ai progetti un terzo dei finanziamenti mentre le agenzie nazionali coprono il resto del fabbisogno.
I tredici progetti di ricerca costituiscono l’iniziativa Piano+, uno dei progetti Era Net+ del settimo programma quadro per la ricerca (7° PQ) della Commissione europea.

Qualche esempio

Il progetto Addonas si propone di ottenere una migliore qualità per le applicazioni video mobili e real-time, come quelle legate al cloud computing, attraverso l’ottimizzazione della tecnologia switching per i circuiti a banda larga superveloci. Ciò consentirebbe di inviare il traffico dati solo dove necessario, alleggerendo quindi gli intasamenti che incidono sul rendimento di un router. Contemporaneamente, questa tecnologia ridurrebbe di oltre il 50% il costo energetico totale per operatori e utenti.



Per consentire una trasmissione superveloce dei dati il progetto Aloha mira ad aggiornare la capacità di trasmissione dei semiconduttori a banda larga (laser ottici). Scopo del progetto è migliorare il rendimento, portandolo a 10 Gigabit/secondo e oltre, e accelerare contemporaneamente la transizione verso l’assorbimento da parte del mercato di componenti laser più veloci.

Il progetto Tucan si incentra sullo sviluppo di una tecnologia a basso costo per ricetrasmittenti che utilizzano laser sintonizzabili (cioè laser che operano su lunghezze d’onda variabili) in grado di raggiungere gli obiettivi desiderati in termini di costi di accesso alla rete, pur contemporaneamente mantenendo prestazioni di alto livello e riducendo il fabbisogno di energia. Le reti attuali sono state progettate per laser a lunghezza d’onda fissa, con livelli di costi inferiori a 10 euro per laser: si tratta però di laser non adatti a gestire volumi elevati di dati (da 1 a 10 Gigabits/secondo) per utente, come invece è necessario nel caso di reti ad accesso superveloce.

Il progetto SepiaNet si concentra sullo sviluppo di componenti, moduli e sottosistemi ottici destinati a futuri prodotti di accesso basati su tecnologia a circuiti stampati elettro-ottici embedded che ridurrebbero significativamente il consumo di energia e aumenterebbero, invece, l’efficienza energetica e la larghezza di banda: ciò è attualmente impossibile, perché i sistemi di accesso alla rete utilizzano cavi in rame.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,76_ART_1624,00.html


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