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Campus Party, il grande festival per giovani geni del computer

Data: 13/07/2011

Si tiene dall’11 al 17 luglio a Valencia Campus Party, il grande festival di tecnologia e innovazione che ogni anno raduna migliaia di «geek», i giovani geni del computer, e per giorni li rinchiude in un museo a programmare, discutere, inventare progetti e applicazioni nuove.

Campus Party è nato 15 anni fa nel Sud della Spagna da un disc jockey con la passione del computer che, con la fidanzata di allora e un amico, decise di organizzare un raduno per «geek», un’occasione per incontrarsi, programmare, confrontarsi, giocare. Insomma, un raduno che in gergo tecnico si chiamava (e si chiama ancora) «LAN Party».

Dopo il successo della prima edizione, Paco, Belinda e Anton si accorsero che la cosa poteva crescere. E nacque il Campus Party di oggi, con aree tematiche, seminari, centinaia di ore di formazione e ospiti esterni. Tra i primi oratori, Manuel Toharia, astrofisico e giornalista scientifico e direttore del Museo della scienza di Valencia. Manuel lanciò la sfida: perché non portate l’evento alla Città dell’arte e della scienza di Valencia? Sfida raccolta. E vincente.

Nel 2000 Campus Party richiamò 1.600 persone. Partì così una continua escalation, fino agli oltre ottomila del 2007. Campus Party è finanziato da privati e dagli enti pubblici locali. Che, nonostante la crisi, non hanno mai smesso di supportare l’evento. Sono poi numerose le aziende che partecipano, che lanciano sfide ai giovani, spesso sottoponendo loro problemi ritenuti insolubili, mettendo in palio premi e, soprattutto, tenendo gli occhi ben puntati sui giovani più svegli, promettenti e sulle idee più interessanti che emergono da queste maratone tecnologiche.

All’interno del Campus vengono affrontati temi e tecnologie di grande rilevanza, dalle questioni legate al risparmio energetico alla tutela dell’ambiente, alla sicurezza dei dati, della privacy, dalla robotica alle applicazioni mediche.

Ma ciò che più emoziona è vedere migliaia di giovani che per una settimana si chiudono in un museo, dormendo in tende e condividendo bagni e vettovaglie, pagando anche un biglietto di ingresso dal costo non indifferente (135 euro) per lavorare, imparare, ascoltare. È la dimostrazione del potere dell’entusiasmo, dell’energia, della persistenza, del coraggio di pensare in grande e di non chiudersi nella propria provincia ma di misurarsi col mondo.

Da tre anni Campus Party è presente in Colombia, Messico, Salvador, Ecuador e pure in Brasile, mercato in crescita ma già molto competitivo.

E l’anno prossimo i ragazzi di Valencia sbarcheranno - con un certo coraggio - direttamente nel tempio dell’informatica: nel 2012 infatti ci sarà il primo Campus Party in Silicon Valley.

Sito web: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=9265&ID_sezione=38&sezione=


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