English version

8.200 banche europee dovranno avere più capitale

Data: 26/07/2011

La proposta della Commissione, Crd IV, eleva la qualità del capitale detenuto dagli istituti di credito, i parametri di rischio per la liquidità e per l'utilizzo della leva di indebitamento

22 Luglio 2011
Crd IV, ovvero Capital requirements directive rivista, ovvero Basilea 3 in pratica.
La Commissione ha presentato la propria proposta di revisione dei requisiti patrimoniali bancari. Come ha spiegato Mario Nava, Direttore Istituzioni finanziarie della DG Mercato interno della Commissione europea, che ha redatto la proposta legislativa, si tratta di un documento fatto da 700 pagine: 200 di direttiva, 500 di Regolamento, che toccherà ora a Parlamento europeo e Consiglio tradurre in legge.

«Siamo fieri di essere i primi al mondo ad aver fatto un testo simile. Speriamo che altre giurisdizioni ci seguano e in fretta» ha dichiarato Nava a Milano illustrandone i contenuti. Obiettivo della proposta è avere banche europee più forti e responsabili: le norme dovranno essere applicate a 8.200 banche, che detengono il 53% degli attivi mondiali.
Gli Usa l’applicheranno a una ventina di istituti, che hanno in mano il 10% degli asset.
Per la restante parte, consistente è la porzione di finanza asiatica, specie cinese, che anche se non esistono accordi precisi (pur sedendo la Cina al tavolo di Basilea 3) è molto attenta alla questione posta dalla Commissione europea.

Per raggiungere l’obiettivo della stabilità propria, e per virtuosismo indotto del sistema monetario, le banche europee dovranno detenere un livello di capitale quantitativamente e qualitativamente più elevato che consenta loro di assorbire autonomamente gli shock.

Servirà un nuovo quadro di governance: le autorità di vigilanza avranno più competenze per monitorare le banche, potendole sanzionare qualora rilevassero rischi.

La direttiva in materia di accesso alle attività di raccolta di depositi e il regolamento che stabilisce con quali modalità vadano svolte le attività degli enti creditizi e delle imprese di investimento costituiscono dunque un unico pacchetto da considerare nell’insieme.

Tutti i documenti relativi alla proposta si trovano qui.

In estrema sintesi, il regolamento contiene i requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento. Disciplina gli aspetti di capitale, liquidità e leverage.
Per il capitale la proposta della Commissione aumenta la quantità e la qualità dei fondi propri che le banche devono detenere.
Per la liquidità la Commissione propone l’introduzione di un indice di copertura (liquidity coverage ratio), la cui esatta composizione e calibrazione sarà determinata nel 2015, dopo un periodo di osservazione e di revisione. In pratica le banche dovranno avere liquidità sufficiente per sopportare uno stress continuo di 30 giorni. Fino ad allora resteranno in vigore le leggi nazionali.
Per il coefficiente di leva finanziaria (dato dal rapporto fra capitale e attivi senza la ponderazione del rischio) la Commissione propone che sia sottoposto a controllo prudenziale.

La proposta intende anche ridurre il ricorso da parte di enti creditizi ai rating di credito esterni. Lo fa introducendo l’obbligo di basare le decisioni di investimento delle banche non solo sui rating ma anche sulla propria valutazione del credito e facendo sì che le banche con un numero rilevante di esposizioni in un dato portafoglio sviluppino rating interni per tale portafoglio, invece di fare affidamento sulle valutazioni esterne per il calcolo dei propri requisiti patrimoniali.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1658,00.html


Pagina precedente