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Come cambierà la pesca in Europa

Data: 26/07/2011

La Commissione ha presentato la linea politica per preservare gli stock ittici e la sussistenza dei pescatori. Si punta a un approccio decentrato. Finanziamenti solamente a chi rispetta l'ecosostenibilità. Parlamento e Consiglio codecideranno. Si punta a nuove norme per l'inizio del 2013.
Gli operatori del settore alieutico dovranno adottare le loro decisioni economiche per adattare le dimensioni delle flotte alle possibilità di pesca.

Le organizzazioni di produttori svolgeranno un ruolo più efficace nell’orientare l’approvvigionamento dei mercati e nell’aumentare i profitti dei pescatori.

Il sostegno finanziario sarà concesso unicamente a iniziative ecocompatibili che contribuiscano a una crescita intelligente e sostenibile.

Un rigoroso meccanismo di controllo escluderà ogni finanziamento che possa avere effetti perversi in termini di attività illecite o di sovracapacità.

Il nuovo pacchetto viene sottoposto al Parlamento europeo e al Consiglio per essere adottato secondo la procedura legislativa ordinaria (codecisione).

Il termine auspicato dalla Commissione per l’adozione e l’entrata in vigore del nuovo quadro normativo è il 1° gennaio 2013.

Nel corso dell’anno la Commissione intende proporre un nuovo meccanismo di finanziamento per la politica della pesca e degli affari marittimi, in conformità con il quadro finanziario pluriennale.


14 Luglio 2011

Per tutti i tipi di pesca sarà adottato un approccio ecosistemico, con piani di gestione a lungo termine basati sui migliori pareri scientifici disponibili.

Sarà progressivamente eliminata la pratica dei rigetti, consistente nel ributtare in mare le catture accidentali di pesce, che costituisce uno spreco di risorse alimentari e una fonte di perdite economiche; i pescatori avranno l’obbligo di sbarcare tutto il pesce catturato.

Le proposte includono obiettivi specifici e scadenze definite per porre fine al sovrasfruttamento, strumenti basati sul mercato come le quote individuali di cattura negoziabili, misure di sostegno per la pesca artigianale, una migliore raccolta dei dati nonché strategie volte a promuovere un’acquacoltura sostenibile in Europa.

I consumatori potranno ottenere migliori informazioni in merito alla qualità e alla sostenibilità dei prodotti che acquistano.

I principi e gli obiettivi strategici generali verranno prescritti da Bruxelles, ma spetterà agli Stati membri definire e applicare le misure di conservazione più appropriate.

Nel contesto di una riforma radicale della Politica comune della pesca (Pcp), la Commissione europea ha definito un approccio globale alla gestione della pesca in Europa.
I piani puntano a garantire la futura sopravvivenza sia degli stock ittici sia dei mezzi di sussistenza dei pescatori, mettendo fine all’eccessivo sfruttamento e al depauperamento dei mari.

La riforma introdurrà un approccio decentrato alla gestione della pesca basato su conoscenze scientifiche, a livello delle regioni e dei bacini marittimi, e definirà migliori norme di governance nell’Unione e a livello internazionale tramite accordi di pesca sostenibile.

Nel presentare le proposte, la commissaria Maria Damanaki, responsabile per gli affari marittimi e la pesca, ha sostenuto che serve agire immediatamente per riportare gli stock a livelli di sicurezza e preservarli per le generazioni presenti e future: «Ciò significa che occorre gestire correttamente ogni singolo stock, prelevando quanto possibile senza mettere a rischio la salute e la produttività futura delle risorse ittiche. Ne risulteranno catture più elevate, un ambiente sano e la garanzia dell’approvvigionamento di prodotti del mare».

Sostenibilità a lungo termine
Tutti gli stock ittici devono essere portati a livelli sostenibili entro il 2015, conformemente agli impegni assunti dall’Unione a livello internazionale.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,74_ART_1645,00.html


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