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L’Ue stanzia 7 miliardi di euro per ricerca e innovazione

Data: 26/07/2011

Nuova tranche di finanziamenti per creare occupazione e crescita. Obiettivo: 174mila posti di lavoro. Già pronti 39 bandi. Attenzione particolare alle Pmi. E l'Erc finanzia le azioni di contrasto alla fuga di cervelli

19 Luglio 2011
La Commissione europea ha varato un investimento di quasi 7 miliardi di euro destinati a sostenere l'innovazione attraverso la ricerca.
Si tratta del più ampio pacchetto di finanziamenti nel contesto del Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico (7°PQ), che per il periodo 2007-2013 ha a disposizione 53 miliardi di euro. Il precedente slot, lo scorso anno fu, di 6 miliardi di euro.

Ci si può collegare dal 20 luglio all’apposito sito della Ue per scaricare i bandi: si comincia con 39; i restanti 14 saranno messi online entro novembre.

Secondo le previsioni della Commissione questi finanziamenti dovrebbero creare nel breve periodo quasi 174mila posti di lavoro, con capacità di Pil di quasi 80 miliardi di euro.
Le sovvenzioni serviranno a promuovere la ricerca rivolta alle sfide sociali che l'Europa deve affrontare.

Tutti, ma in particolare le Pmi
I beneficiari saranno università, enti di ricerca, industria e piccole e medie imprese, cui è destinato nei bandi un pacchetto complessivo di quasi un miliardo di euro, nel contesto dello schema Small business innovation research.
Con lo strumento Risk Sharing Facility, poi, dalla Bei arriveranno alle Pmi 120 milioni di euro in prestiti agevolati. La Commissione ritiene che questo strumento possa fare da volano con le banche per un complessivo finanziamento privato di 1 miliardo di euro.

Tanta Ict per crescere
Alla ricerca destinata a trovare soluzioni per provvedere a una popolazione che invecchia saranno destinati 220 dei 656 milioni disponibili complessivamente per il settore sanitario, oltre a 240 milioni del finanziamento di 1,3 miliardi di euro destinato all’Ict.
La parte restante dei finanziamenti destinati all’Ict sarà indirizzata verso sviluppi essenziali delle infrastrutture di rete e di servizi, nano- e microsistemi, fotonica e robotica, contenuti digitali e tecnologie legate al linguaggio e per applicazioni per la salute e l'efficienza energetica.

Finanziare la ricerca di base
Il Consiglio europeo della ricerca (Erc) si prenderà la fetta più consistente, di 1,6 miliardi di euro, che assegnerà ai migliori ricercatori, giovani e senior, attivi in Europa e fuori: ambizione dell’Erc è invertire il flusso della fuga di cervelli. La ricerca che l’Erc intende finanziare è quella di base, di frontiera.

265 i milioni destinati alla ricerca in ambito ambientale, per affrontare problemi come i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l'efficienza delle risorse.
Per rispondere alla domanda di alimenti più sicuri e sani e di risorse biologiche sostenibili, a disposizione oltre 307 milioni di euro nella creazione di una bioeconomia per perfezionare metodi di produzione, creare nuove industrie e favorire l'occupazione.
Alle nanotecnologie saranno destinati 488 milioni di euro, per settori come fabbriche del futuro, automobili ecologiche ed edifici efficienti sotto il profilo energetico.
Altri 313 milioni saranno destinati alla ricerca e all'innovazione nell'ambito della mobilità e per i trasporti. 40 milioni vanno all'iniziativa "Città intelligenti", per trovare impieghi più efficienti dell'energia e migliorare i trasporti urbani.

Potere alle regioni, voucher e project bond
Positivo il commento di Lara Comi, vicepresidente della Commissione mercato interno del Parlamento europeo, che auspica che «la Regione Lombardia e la provincia di Milano, che insieme a quella di Roma è la più partecipativa, continuino a rispondere alle proposte di finanziamento, anzi, incrementino le richieste. Dal 2007 sono state finora circa 37 mila le domande di accesso ai fondi inviate dal nostro Paese, con un tasso di successo intorno al 18%, tre punti percentuali sotto la media della Ue che è del 21%».

Comi pensa anche al futuro: «il nuovo programma, l’ottavo è molto innovativo. La Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori ha approvato con 33 voti a favore e zero contrari un documento di lavoro che invita ad accogliere alcuni suggerimenti per il finanziamento della ricerca. In particolare ha stabilito che siano sempre più i governi regionali e locali a gestire i fondi. E per un migliore utilizzo che si uniscano in reti di eccellenza su scala europea. Inoltre è stato dato il via libera a testare nuove forme di finanziamento come i voucher per l’innovazione a livello europeo che le imprese potranno spendere in centri di ricerca accreditati e i project bond».

Sempre in tema di voucher segnaliamo l’iniziativa avviata a luglio da Unioncamere e Regione Lombardia, valido sino a fine anno, che supporta le imprese nell’internazionalizzazione: investimenti a fondo perduto tesi a cogliere opportunità

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,76_ART_1654,00.html


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