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Chi già fa R&D punta ad aumentare del 5% gli investimenti

Data: 06/09/2011

Le imprese europee di avanguardia convinte della competitività che deriva dalla ricerca e sviluppo. Ma non tutti gli investimenti rimangono in Europa.

22 Agosto 2011


Le imprese europee che già investono in ricerca e sviluppo prevedono di incrementare del 5% annuo gli investimenti complessivi in R&D fra il 2011 e il 2013.
I dati emergono dalla sesta indagine della Commissione europea "Eu Survey on R&D Investment Business Trends", eseguita dal servizio scientifico interno della Commissione, il Centro comune di ricerca e dalla direzione generale della Ricerca e dell'innovazione sulle stime di investimento in R&D per le 1.000 imprese europee che investono maggiormente in questo settore.


Hanno partecipato all’indagine 205 imprese, che hanno rivelato che in media il 27% delle loro vendite annuali è costituito dai prodotti innovativi commercializzati nei tre anni precedenti.
Le imprese partecipanti ritengono che i loro investimenti nell'Ue in R&D siano destinati a crescere del 3% annuo nei prossimi tre anni.
Anche se il tasso è inferiore alla crescita prevista dei loro investimenti in R&D in altre regioni del mondo, le imprese prevedono comunque di situare il 75% di tali investimenti nell'Ue. Prevedono di conseguire i massimi incrementi percentuali degli investimenti in R&D in Cina (25%), Giappone (17%), altri paesi europei (8%), India (8%), Usa e Canada (5%).

La tendenza, che conferma tre delle quattro indagini precedenti, dimostra che le imprese stabilite nell'Ue sono intenzionate a beneficiare della crescita delle economie emergenti pur incentrandosi globalmente sull'Ue.

La tendenza è confermata dai dati delle imprese relativi agli importi destinati agli investimenti nominali in R&S, che si prevedono in aumento di 2,2 miliardi di euro nei prossimi tre anni nell'Ue e di 2,7 miliardi di euro al di fuori dell'Ue.
I principali fattori che incidono sull'innovazione sono la disponibilità di personale qualificato e il sostegno pubblico, come le sovvenzioni e gli incentivi fiscali.

Altrettanto importante è considerata la collaborazione con altri organismi, come gli istituti di educazione superiore.
I fattori percepiti negativamente per tutti i settori sono dati dai costi di applicazione dei diritti di proprietà intellettuale e i tempi per ottenerne la tutela.

A ottobre la Commissione europea pubblicherà il nuovo quadro europeo di valutazione degli investimenti industriali in R&D, la classifica dei primi 1.000 investitori Ue e dei primi 1.000 investitori extra-Ue in R&D sulla base degli investimenti reali effettuati nel 2010.

L'indagine
I risultati sono elaborati a partire dalle 205 risposte provenienti dalle principali imprese fra le 1.000 stabilite nell'Ue inserite nel quadro europeo di valutazione degli investimenti industriali in R&D del 2010.
Le 205 imprese sentite sono rappresentative di investimenti in R&D per quasi 40 miliardi di euro, ossia di circa il 30% degli investimenti totali in R&D delle 1.000 imprese del quadro europeo di riferimento.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,76_ART_1664,00.html


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