Data: 21/09/2011
Nel secondo trimestre va meglio dell'anno scorso (+4,5%), ma è lontana dal picco di inizio 2008 (-8%). Tajani: il rallentamento sia di stimolo per fare interventi strutturali.
19 Settembre 2011
Nel secondo trimestre e fino a luglio la produzione manifatturiera europea è salita del 4,5% rispetto al 2010, ma resta immutata rispetto al primo trimestre di quest'anno. Ora si attesta intorno a una quota del 14% più alta rispetto al momento di massimo calo, registrato all'inizio del 2009, ma ancora inferiore dell'8% rispetto al picco registrato all'inizio del 2008.
Sulla dinamica della ripresa si ripercuotono negativamente i prezzi elevati dell'energia e di altri fattori produttivi, i problemi di approvvigionamento causati dal terremoto giapponese, le restrizioni di bilancio attuate da alcuni paesi e il persistere di una serie di restrizioni nell'accesso al credito. La produzione nel settore edile si è stabilizzata intorno a livelli relativamente bassi, con una ripresa visibile solo nel campo dell'ingegneria civile.
Per il vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per imprese e politica industriale Antonio Tajani, «la nostra industria (europea, ndr.) sta meglio rispetto a come stava prima della crisi. Ciò è confermato dalle buone prestazioni dell'industria tedesca e francese nel mese di luglio. Il rallentamento della ripresa deve spronarci a non cessare di stimolare la crescita e la competitività anche attraverso riforme strutturali miranti a liberare le potenzialità dell'industria e delle Pmi».
Nel secondo trimestre del 2011 si è assistito a un rallentamento della ripresa della produzione manifatturiera. I maggiori incrementi di produzione sono avvenuti nel settore dei computer e dell'elettronica, in quello della meccanica e dell'ingegneria.
Una contrazione si registra soprattutto nei prodotti intermedi (del tabacco, tessili, dell'abbigliamento e altri a base di minerali non metallici).
Il mercato del lavoro è relativamente stabile e le esportazioni verso i paesi extracomunitari sono tornate ai loro precedenti alti livelli.
Ma la crescita degli scambi intracomunitari, la domanda interna e i consumi privati continuano a essere deboli e restano al di sotto dei ritmi di crescita dei paesi emergenti. I dati sul primo trimestre del 2011 confermano la stabilità dell'occupazione nell'industria manifatturiera. Rispetto al picco congiunturale del 2008 i posti di lavoro nell'industria manifatturiera si sono ridotti dell'11% circa. Il tasso di disoccupazione, stabile nei tre mesi, registra miglioramenti in alcuni paesi.
Guardando alla situazione dei singoli Stati membri emerge un recupero in tutti i paesi, ad eccezione di Cipro e Grecia, e sebbene la produzione sia ancora inferiore ai livelli precedenti la crisi, in alcuni paesi li ha superati: in Polonia, Slovacchia, Belgio, Irlanda ed Estonia.
Sito web: http://www.europarlamento24.eu/industria-ue-ripresa-a-ritmi-lenti/0,1254,72_ART_1697,00.html
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