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Nuove misure contro le frodi ai danni dell'UE

Data: 05/10/2011

Spetta sia ai governi nazionali che alla Commissione combattere l'impiego abusivo dei soldi del contribuente scambiandosi informazioni, recuperando i fondi e perseguendo i trasgressori. I controlli sul bilancio dell'UE diventano sempre più efficaci.

Lo scorso anno è stato introdotto un nuovo sistema di segnalazione online e i risultati non si sono fatti attendere: le denunce di abusi sono infatti aumentate nel 2010.

Il perfezionamento dei sistemi di contrasto permette di recuperare più risorse a vantaggio del bilancio UE: in base all'ultima relazione annuale, finora circa 825 milioni dei 1,8 miliardi di euro (1,5 miliardi nel 2009) di fondi UE oggetto di abusi nel 2010 sono stati recuperati. Il nuovo sistema permette anche alla Commissione e ai governi di individuare i problemi con maggiore rapidità e combattere le frodi in via preventiva.

Nella maggior parte dei casi i beneficiari commettono errori in buona fede o non applicano correttamente le norme dell'UE e ricevono più fondi di quelli che gli spettano. Accade ad esempio che dichiarino un numero superiore di ore di lavoro dedicate a un progetto o che violino le norme sugli appalti. In altri casi si tratta di una vera e propria frode, ossia di un reato penale. In ogni caso l'UE cerca di recuperare le somme erogate indebitamente e di trarre una lezione dall'accaduto.

Le nuove misure all'esame comprendono:
1) miglioramento delle procedure: facilitare il compito di individuare e perseguire i trasgressori ampliando gli scambi di informazioni tra forze di polizia, autorità doganali e fiscali, magistratura e altre autorità di contrasto;
2) chiarire il diritto penale e le normative nazionali: la mancanza di definizioni di reato comuni nell'UE, come ad esempio "appropriazione indebita" o "abuso di potere", determina in alcuni paesi un tasso di condanne molto basso (che varia dal 14 al 80% per le frodi ai danni del bilancio UE);
3) rafforzare il ruolo degli organi antifrode dell'UE, accrescendo l'efficienza dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e di Eurojust nello svolgimento delle indagini.

La Commissione sta valutando l'ipotesi di istituire la figura del procuratore europeo, incaricato di applicare norme comuni in materia di frodi e altri reati.

Sito web: http://ec.europa.eu/news/eu_explained/111003_it.htm


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