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Stato dell’Unione, six pack e Tobin tax: le reazioni italiane

Data: 04/10/2011

Angelilli, Bonsignore, Morganti, Salatto, Sassoli, Toia: differenti valutazioni dei nostri europarlamentari sulle iniziative in materia di governance economica e tassazione delle transazioni finanziarie.


28 Settembre 2011

Per la vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli il presidente della Commissione Barroso «ha presentato al Parlamento europeo un programma coraggioso e di grande concretezza, all´insegna del rigore dei conti pubblici e della stabilità finanziaria, ma anche orientato alla crescita e all’occupazione».
Eurobond ed europroject, per finanziarie infrastrutture e ricerca e rilanciare sviluppo e occupazione saranno gli altri punti su cui Angelilli attende le proposte della Commissione.
«Insieme alla riduzione degli stipendi per i super manager - ha detto - è stata importante la proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie che consentirebbe un’entrata supplementare di 56 miliardi di euro all´anno. È giusto che anche le banche facciano la loro parte per sostenere i costi della crisi».

Per Vito Bonsignore le proposte avanzate da Barroso sono buone, ma «bisogna procedere con rapidità anche su convergenza fiscale, lotta alla povertà e alle speculazioni finanziarie». Per Bonsignore «l’Ue ha bisogno anche di una chiara regolamentazione in materia di pensioni, orario di lavoro e riduzione delle spese correnti» ed è necessario avviare una convinta azione di contrasto alle speculazioni finanziarie e alle materie prime.

Per Potito Salatto i Paesi membri dovranno armonizzare le loro politiche economiche :«continuare ad agire come fatto fino a oggi, in maniera disarticolata e secondo esigenze egoistiche strettamente nazionali renderà vana ogni prospettiva di crescita dell’Europa».

Per David Sassoli c’è una grande sintonia tra le famiglie politiche europee di cui il presidente della Commissione deve prendere atto e trarre «da questo la forza e il coraggio necessari a rilanciare lo spirito europeo. L’Europa, soprattutto in questo momento, non può permettersi di apparire imbrigliata da contaddizioni difficilmente spiegabili, ai cittadini come ai mercati. Per questo ciò che adesso occorre è una agenda stringente che realizzi le importanti proposte avanzate oggi, a partire dalla introduzione degli Eurobond e della Tobin Tax, e dalla messa a punto di politiche per l’occupazione giovanile».

No Tobin tax ma più crescita
In ordine alla proposta di tassazione delle transazioni finanziarie, c’è da registrare la posizione contraria di Claudio Morganti, membro della Commissione parlamentare per gli affari economici e monetari, per il quale on è giusto applicarla solamente a livello europeo, in quanto porterebbe le grandi aziende finanziarie a ripensare se tenere o meno la propria sede in Europa e a farle quindi investire altrove: «se da un lato entrerebbero 55 miliardi di euro, dall'altro sarebbero molti di più i soldi che perderemmo».
Morganti, si è espresso con toni negativi anche sulla riforma della governance economica, contenuta in sei atti legislativi "Six pack" approvata dal Parlamento europeo: «la riforma del Patto di Stabilità e Crescita arriva troppo tardi, quando ormai è sotto gli occhi di tutti il fallimento della politica monetaria dell'Ue». L’augurio che formula è che «accanto a misure di austerity, a cui si è giunti, per di più, dopo mesi di estenuanti trattative che ci hanno fatto perdere del tempo prezioso, si sviluppi anche un programma soddisfacente di crescita e sviluppo per gli Stati membri dell'Unione».

Europa salva se supera i personalismi
Patrizia Toia ha trovato «un Presidente Barroso più coraggioso del solito ha esclamato a gran voce la necessità, anzi l'indispensabilità di superare l'approccio attuale, cioè il metodo degli accordi Merkel-Sarkozy, che ci fa arretrare anche rispetto al Trattato di Lisbona che, anzi, andrebbe reso più forte nel senso di un metodo veramente comunitario, superando il diritto di veto e coinvolgendo il Parlamento, voce democratica dei cittadini d'Europa».

«Oggi - ha continuato Toia - ho sentito una diffusa consapevolezza che la crisi economica sociale e finanziaria rischia di toccare l'essenza stessa dell'Europa: dobbiamo decidere se vogliamo salvare l'Europa e quindi l'unità, l'integrazione, la moneta e la prospettiva di un futuro per i giovani».

Il Parlamento, per Toia, ha ribadito che per salvare l'economia occorre rafforzare le istituzioni democratiche: «questo significa rendere le istituzioni europee più capaci di fare quelle scelte che oggi troppo lentamente vengono portate avanti e di avere gli strumenti, come i project bond, la tassa sulle transazioni finanziarie e un Fondo salva stati permanente, superare, con la forza del diritto comunitario e dell'interesse europeo, le visioni nazionali, gli interessi locali e la cecità di chi pensa che con la paura e il ritorno alle frontiere e alle piccole patrie si possa avere una prospett

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1714,00.html


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