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Relazione sulla remunerazione degli insegnanti nell’UE

Data: 11/10/2011

In quasi tutti i paesi europei, gli stipendi lordi di base per gli insegnanti all'inizio della carriera sono inferiori al PIL nazionale pro capite e non sono neppure destinati a raddoppiare nel corso dell'intera vita lavorativa, fatta eccezione per pochi Stati membri.

Questi i principali risultati di una relazione che confronta gli stipendi degli insegnanti e dei presidi nel settore pubblico dei 27 Stati membri, dell'Islanda, del Liechtenstein, della Norvegia e della Turchia.

I dati, basati sull'anno scolastico 2009/10, si riferiscono ai livelli di istruzione da prescolastico a secondario superiore. Nei casi in cui sono disponibili delle cifre, e tenendo conto sia del livello degli stipendi che delle indennità, gli insegnanti più pagati nell'Unione europea sono quelli di Lussemburgo, Danimarca e Austria. I meno pagati sono quelli di Bulgaria e Romania.

Gli Stati membri impiegano attualmente sei milioni di insegnanti.

La relazione, compilata dalla rete Eurydice della Commissione, è stata pubblicata in concomitanza con la Giornata mondiale degli insegnanti (5 ottobre).

La relazione evidenzia che all'inizio della carriera gli stipendi lordi di base degli insegnanti sono inferiori al PIL nazionale pro capite in tutti i paesi eccetto Germania, Spagna e Portogallo. Solo in tre paesi (Cipro, Portogallo e Romania) gli insegnanti possono vedere raddoppiati i propri stipendi nell'arco della loro carriera. Anche in tali paesi sono necessari tuttavia più di vent'anni per arrivare in cima alla scala retributiva.

In generale, gli insegnanti in Europa hanno mantenuto inalterato il loro potere d'acquisto nel 2009 e nel 2010 la crisi economica ha avuto ripercussioni sui loro stipendi solo in alcuni paesi (Irlanda, Grecia, Spagna, Lettonia e Romania). Nello stesso periodo, i Paesi Bassi e la Polonia hanno aumentato gli stipendi degli insegnanti. Misure di austerità più recenti e imminenti in molti paesi potrebbero ripercuotersi sugli stipendi degli insegnanti e sulla spesa complessiva per l'istruzione.

Tuttavia, molti governi europei riservano al settore dell'istruzione un posto privilegiato all'interno dei loro programmi di riforma.

Sito web: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/1153&format=HTML&aged=0&language=IT&guiLanguage=en


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