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Le indicazioni del Parlamento al Consiglio del 23 ottobre

Data: 18/10/2011

Roadmap chiara, ricapitalizzazione delle banche, armonizzazione fiscale, eurobond e finanziamento di progetti fra le misure che i Governi nazionali dovrebbero fare proprie.


13 Ottobre 2011

Con una risoluzione che è il contributo del Parlamento europeo alle discussioni che si terranno fra i Capi di Stato e di governo al prossimo Consiglio europeo del 23 ottobre, si chiede la preparazione di una roadmap per uscire dalla crisi, contenente la ricapitalizzazione delle banche europee, l'armonizzazione dei sistemi fiscali nazionali, l'emissione di Eurobond e una governance comunitaria per la zona euro più forte.

I deputati chiedono alla Commissione di presentare un piano con una precisa tabella di marcia, per ripristinare la fiducia nei mercati finanziari.
Il Parlamento ritiene che la ricapitalizzazione delle banche debba avvenire a livello europeo e non essere attuata secondo priorità nazionali.

Sul fronte della crescita, i deputati vogliono l'emissione di obbligazioni destinate al finanziamento di progetti (project bond) e la messa a punto di un meccanismo che permetta alla Commissione di imporre con rapidità il rispetto delle regole del mercato comune agli Stati membri.

Per affrontare al meglio la crisi finanziaria della zona euro, il Parlamento chiede alla Commissione di presentare, entro la fine di quest'anno, un piano per la creazione di un sistema di emissione comune di titoli sovrani europei (Eurobond), sottolineando che ciò aiuterebbe a garantire una maggiore disciplina di bilancio e più stabilità nei mercati.

Oltre all'espressione dell'Aula, dal dialogo politico fra Ceps (Centre for European Policy Studies), rappresentato da Daniel Gros e Stefano Micossi, e Parlamento europeo, nella persona del vicepresidente Gianni Pittella, sono arrivate cinque indicazioni da indirizzare al Consiglio europeo del prossimo 23 ottobre.

La recente ripresa delle borse non va interpretata come un superamento dell'emergenza, ma come un fenomeno temporaneo, giustificato dalla speranza che il Consiglio europeo possa finalmente prendere le decisioni necessarie a risanare la fiducia nella zona euro e nei debiti sovrani.

Vanno prese decisioni fondamentali in quattro settori: politiche nazionali finanziarie e di bilancio, gestione delle crisi a livello della zona euro, crescita economica e meccanismi di governance economica.

Gestione della crisi: alla Bce dovrebbe essere consentito di utilizzare pienamente i poteri statutari e agire in ultima istanza nel sostegno dei debiti sovrani con operazioni di mercato aperto.

La sostenibilità del debito nel medio termine richiede una crescita. Per aumentarla sono necessarie riforme strutturali, in particolare occorre aprire i settori dei servizi alla concorrenza, rendere il mercato del lavoro più flessibile, completare il mercato interno dell'energia, delle telecomunicazioni e dei trasporti. Le risorse europee dovrebbero essere rafforzate con il ricorso al mercato dei capitali attraverso la Bei e le analoghe istituzioni nazionali.

La governance politica ed economica dovrebbe essere affidata alle istituzioni europee, con voto a maggioranza e pieno coinvolgimento del Parlamento europeo.

Stabilità, ricapitalizzazione delle banche, armonizzazione dei sistemi fiscali, lotta all'evasione e alla frode e una tabella di marcia per la crescita, sono gli elementi che sottolinea la vicepresidente del Parlamento europeo, Roberta Angelilli. «Per fare questo - esprime in una nota - è necessario sostenere anche l'introduzione di nuovi strumenti finanziari: i project bond, per finanziare grandi progetti infrastrutturali e la ricerca, e le eurobbligazioni per rafforzare la disciplina di bilancio, accrescere la stabilità nell'area dell'euro e garantire l'incremento di liquidità».

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1734,00.html


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