English version

Scambi transfrontalieri: come sbloccare 26 miliardi di euro

Data: 18/10/2011

La Commissione europea propone un diritto comune europeo della vendita facoltativo. Un corpus unico per stimolare il commercio e dare più scelta ai consumatori. Applicabile, per esempio, anche al commercio di App.


12 Ottobre 2011

Le barriere agli scambi transfrontalieri, che perlopiù derivano dalle differenze tra i diritti dei contratti dei 27 Stati membri, che rendono complesso e costoso vendere all'estero, sono fra i maggiori ostacoli alla realizzazione del mercato unico Ue.

Ostacoli posti dal diritto dei contratti che secondo la Commissione fanno rinunciare ogni anno a un business transfrontaliero di almeno 26 miliardi di euro.
Parallelamente 500 milioni di consumatori europei non hanno la possibilità di accedere a una maggior scelta a prezzi inferiori.

Pertanto la Commissione europea propone un diritto comune europeo della vendita facoltativo che punta ad abbattere le barriere e a dare ai consumatori più scelta e un livello più elevato di tutela, agevolando gli scambi grazie a un corpus unico di norme applicabili ai contratti transfrontalieri in tutti i 27 paesi dell’Unione.

In pratica, nell’ipotesi che un’impresa offra i propri prodotti nell’ambito del diritto comune europeo della vendita, il consumatore avrà la possibilità di concludere, con un click, un contratto europeo di facile applicazione con grado di tutela elevato.

Com'è articolata la proposta
La proposta della Commissione deve ora essere approvata dagli Stati membri e dal Parlamento europeo, che ha già manifestato il suo sostegno in una votazione agli inizi di quest’anno.

Il diritto comune europeo della vendita sarà applicabile solamente se entrambe le parti lo concordano volontariamente e in modo esplicito; ai contratti transfrontalieri in cui si riscontra la maggior parte dei problemi legati ai costi di transazione aggiuntivi e alla complessità giuridica; ai contratti di vendita di beni e ai contratti relativi a contenuti digitali, come musica, video, software o applicazioni per smartphone; alle transazioni tra imprese e consumatori e alle transazioni tra imprese; se una parte è stabilita in uno Stato membro dell'Ue.
I professionisti potranno usare lo stesso corpus di clausole contrattuali nelle transazioni con altri professionisti stabiliti all'interno e all'esterno dell'Unione, conferendo al diritto comune europeo della vendita una dimensione internazionale.

Le tappe
A luglio 2010 la Commissione ha pubblicato un libro verde in cui ha illustrato varie opzioni per un approccio più coerente al diritto dei contratti.
Ha inoltre avviato una consultazione pubblica, conclusasi il 31 gennaio di quest'anno, da cui ha ricevuto 320 risposte Il 3 maggio 2011, un gruppo di esperti istituito dalla Commissione ha presentato uno studio di fattibilità su una futura iniziativa relativa al diritto europeo dei contratti.
Durante la stesura dello studio di fattibilità la Commissione ha consultato le parti interessate e i cittadini, ricevendo 120 risposte.
L'8 giugno 2011 il Parlamento europeo si è espresso a favore di uno strumento facoltativo di diritto europeo dei contratti in una votazione in seduta plenaria.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,72_ART_1730,00.html


Pagina precedente