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Galline ovaiole: ispettori europei in campo a gennaio

Data: 03/11/2011

La Commissione europea è pronta a varare da subito le procedure di infrazione contro quegli stati che non applicheranno il divieto d'utilizzo di gabbie non modificate che entrerà in vigore a inizio 2012.


21 Ottobre 2011

La Commissione europea ha sollecitato gli Stati membri ad attrezzarsi per applicare il divieto d'uso di gabbie non modificate per le galline ovaiole ed è pronta a intervenire contro gli stati che non ottempereranno la norma, figlia di una decisione adottata nel lontano 1999.
Il divieto entrerà in vigore il 1° gennaio 2012.

Per il Commissario alla Salute e politica dei consumatori, John Dalli, “la situazione in certi Stati membri è insoddisfacente. Le conseguenze per il benessere degli animali e i rischi di distorsioni del mercato sono reali”.

Ispezioni subito
Gli esperti del servizio ispettivo della Commissione, l'Ufficio alimentare e veterinario (Uav), inizieranno a visitare determinati Stati membri a decorrere dal gennaio 2012.
Le eventuali decisioni in merito all'avvio di procedure d'infrazione si baseranno sui risultati degli audit.
Da ricordare che a dicembre 2010 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che caldeggia l'attuazione del divieto senza indugio e sollecita la Commissione a fare il necessario per assicurare il rispetto della legislazione.

Perché gabbie nuove
Le gabbie non modificate devono essere ritirate progressivamente entro il 1° gennaio 2012. Saranno sostituite da altri sistemi più adatti a soddisfare i bisogni biologici e comportamentali degli animali. Le gabbie non modificate danno alle galline un minore spazio vitale rispetto a quelle modificate e sono prive di strutture, come un nido o un posatoio, che contribuiscono a un allevamento più umano delle galline.
Sono disponibili finanziamenti per migliorare i sistemi di allevamento delle galline ovaiole, ma soltanto alcuni Stati membri (come l'Irlanda) se ne sono avvalsi per assicurare una migliore ottemperanza ai requisiti legali.

Alcuni Stati membri hanno migliorato i loro sistemi di allevamento anche prima che la direttiva fosse applicativa. La Svezia (1999), il Lussemburgo (2007), l'Austria (2009) e la Germania (2010) sono già in linea con le disposizioni di legge. Stando ad uno studio eseguito nel 2010 dal Parlamento europeo l'Ue è autosufficiente per quanto concerne le uova in guscio. Le importazioni riguardano solamente gli ovo derivati.

Sito web: http://www.europarlamento24.eu/01NET/HP/0,1254,74_ART_1744,00.html


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